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Affari di Genio

Ultimo aggiornamento: 17:40

Cominciare bene

Avere voglia di crescere lavorando con piacere, significa di fatto non lavorare mai.

Il mese di Agosto è propedeutico alla progettualità come, almeno in parte, risulta esserlo il mese di fine anno quando ci si ripromette di cambiare o confermare attitudini, comportamenti e scelte a volte già compiute, in altre circostanze in procinto di essere intraprese. 

La società GenioNet in questo senso da diversi anni ormai, in forma propedeutica rispetto ai propri obiettivi, offre l'opportunità di partecipare al Summer Camp della Soft Skills Academy

Un'esperienza che, osservata dall'esterno, offre più di qualche spunto per capire a che punto si trova la formazione dei più giovani quando devono approcciare il mercato del lavoro e riuscire a gestire alcune delle complessità che quest'ultimo chiede di saper esercitare.

Sorprende infatti ancora oggi scoprire che le principali difficoltà cui vanno incontro gli studenti universitari o i singoli giovani professionisti che decidono d'intraprendere una carriera da imprenditori o ancora qualche diversamente giovane comunque impegnato a rinnovare se stesso, debbano spesso fare i conti con comportamenti e situazioni in cui siano sollecitati sul piano emotivo con esiti alterni quando non propriamente negativi.

Sottoposti a lavoro di gruppo in cui ciascuno si adopera ad un risultato finale, si evidenzia con empirica precisione infatti che permane nel tessuto sociale una difficoltà relazionale sistemica in grado molto spesso d'intralciare gli obiettivi che si ambisce a raggiungere. 

Significativo in questo senso è scoprire come il linguaggio ed il confronto sul piano delle emozioni consenta di sbloccare molti degli ostacoli che rallentano il cammino di un gruppo restituendo un connotato di senso alle incertezze e talora ad alcune malcelate ostilità che possono prodursi dentro un lavoro di gruppo. È il potere della parola che non solo lenisce ma ha la forza ermeneutica di dare espressione, significato, vigore e forza alle emozioni. Raggiunte le quali può consentire al singolo gruppo di condividere ed analizzare da singoli punti di vista l'emozione di una o più persone appartenenti al gruppo, così da sciogliere i nodi dell'anima e tradurre in energia il blocco che ha rallentato un progetto.

Questa modalità, cui abbiamo avuto modo di partecipare, ha luogo di solito almeno un paio di volte durante la giornata con un particolare momento di raccoglimento la sera quando i singoli gruppi elaborano ciascuno il lavoro posto in essere durante la giornata per arrivare a realizzare i progetti attesi. Significativo osservare come il confronto tra mondi emotivamente diversi ma a volte anche simili, servano a dirimere nel confronto quelle asperità magari nate durante la declinazione dei progetti, non sempre vissuti come momenti pienamente condivisi. Esistono infatti anche fasi di latenza in cui i tratti più esuberanti e quelli più timidi nel gruppo tendono a collidere e a volte a scontrarsi per la diversità con cui si sceglie di agire.

La diversità, in sè un valore, può diventare ragione di astio, a cagione di un vissuto personale che può alterare anche la percezione del lavoro collettivo a volte rallentandolo a volte addirittura sabotandolo. 

Sempre con sguardo esterno possiamo dire che l'esercizio di questa prassi definisce quel crinale emotivo in cui la frammentazione delle idee e dei comportamenti  può diventare un valore se il confronto è posto in essere per sedimentare nella coscienza di ciascuno la funzionalità anche etica del proprio ruolo; oppure la pervicace consapevolezza che il dissapore per le scelte intraprese provocano uno distacco, una separazione più o meno consapevole dal gruppo generando una minusvalenza, una perdita in termini di valore. 

È forse il momento più interessante da indagare. Come dei rabdomanti infatti dentro una terra apparentemente arida si scopre invece di avere a che fare con luoghi dell'anima assolutamente fecondi e ricchi di acqua: fonte di vita. Lavorare infatti non significa soltanto declinare un'abilità all'interno di una realtà, ma misurarsi con sé stessi: con le proprie attese, con i propri sogni, e con i propri fantasmi. Per alimentare gli uni, i sogni, o allontanare i secondi, i fantasmi, la forza della parola costituisce un formidabile metodo per trovare o ritrovare la giusta via di un processo di maturazione professionale e umano. 

Perchè le due cose vanno di pari passo e vanno addestrate entrambe. E guardando al lavoro che viene fatto dai formatori appare ancora più evidente cosa accade in queste piccole isole sociali. Il concetto di comunità nasce da un lavoro individuale svolto nella relazione con l'altro. Formidabile strumento di formazione morale. 

 

Max Rigano