Buonasanità
Buona sanità e...lavoro usurante
Due concetti apparentemente contrastanti considerato che qualsiasi attività usurante, a lungo andare, dovrebbe per natura essere sinonimo di mancata garanzia della qualità lavorativa stessa e dunque lontana dai canoni di buona sanità!
LAVORI USURANTI sono quelli particolarmente faticosi o notturni che obbligano il soggetto a lavorare per almeno 6 ore tra le 24:00 e le 05:00. Il decreto legislativo N° 67 del 2011 ha disciplinato in modo particolare l'eventuale pensione anticipata per I lavoratori impegnati in attività usuranti. Tra questi MEDICI e INFERMIERI per i quali è stato avviato l'iter per riconoscere il "lavoro usurante".
E in questo caso direi particolarmente "usurante" se solo si immagina il difficile contesto nel quale attualmente si vede costretto ad operare il tanto bistrattato personale sanitario.
Come noto, I continui tagli alla sanità creano sovraffollamento dei reparti ospedalieri con conseguenti carichi di lavoro talora disumani per chi eroicamente continua a prestare la propria opera pur in condizioni estreme!
E, come deducibile, ecco talora venir meno la qualità di un lavoro nobile al servizio dei cittadini che, contribuenti di tasse sempre più esose, reclamano giustamente i loro diritti e, non avendo i giusti interlocutori dei piani alti (i veri responsabili del disastro sanità), finiscono per colpevolizzare di tanto scempio gli operatori sanitari che hanno l'enorme sfortuna di esser di turno.
Si può dunque immaginare quanto in questo tipo di atmosfera esasperata, un turno di notte già normalmente faticoso diventi ancor più usurante!
Pertanto, sempre più spesso negli ambienti ospedalieri si osserva personale nevrotizzato da "turni mal sopportati", in attesa solo dell'agognata pensione, con conseguente scadimento della qualità del servizio che si ripercuote per ovvi motivi sul povero utente, il quale si ritrova ad essere oltre che malato anche di peso!
Per di più, come da statistica, i turnisti hanno un'aspettativa di vita di circa 10 anni inferiore a quella della restante popolazione, perché è noto quanto l'alterazione del ritmo sonno-veglia comporti compromissione dell'equilibrio psicofisico e caduta delle difese immunitarie.
Eppure, per tornare al titolo iniziale, da testimone diretta posso senza ombra di dubbio affermare che spesso il lavoro usurante di tanti operatori sanitari indefessi si traduce in routinari episodi di BUONASANITÀ!
