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Lo sguardo libero
Draghi vince prova conferenza stampa, ma più cura a cerimoniale e domande

Buonissima la conferenza stampa di presentazione del Decreto Sostegno, la prima di Mario Draghi. D’altronde il premier e i ministri Daniele Franco (Mef) e Andrea Orlando (Lavoro e Politiche sociali) sono – in quanto i primi due economisti, il terzo politico ormai di lungo corso – pragmatici, persone che non si danno un tono. Come ha spiegato a suo tempo Draghi, la sua comunicazione sarà fact based. Impegno rispettato in conferenza. E pare apprezzato, oltre che dalla stampa, dagli italiani.

Tuttavia, al fine di migliorare ulteriormente, sarebbe auspicabile una maggiore gestione delle domande da parte dei giornalisti. Una ne ha fatte quattro! Meglio una sola. Articolata, approfondita, documentata, ma una. Non è una legge, se ne possono fare anche più di una, ma si rifletta su più motivi. 1 - I titolisti nei giornali ricordano che la notizia è una; 2 - una sola domanda facilita la concentrazione e la qualità della risposta dell’intervistato; 3 – più domande danno l’idea di tuttologo superficiale: 4 - come noto, time is money e la puntualità è una questione morale, oltre che segno di educazione; 5 - una sola domanda favorisce il lavoro dei colleghi.

Altro appunto: si cerchi una migliore gestione cerimoniale anche sotto l'aspetto tecnico. Le regole del cerimoniale (con tanto di eccezioni che confermano la regola) sono assai numerose. Le posseggono pienamente i veri esperti. Si spieghi prima ai partecipanti cosa e come fare. Il microfono portatile posato sulla scrivania in diretta da parte di un commesso, dà idea, anche in questo caso, di improvvisazione. Se non altro si dica al relatore che sta parlando nel microfono con base da tavolo e che si vede arrivare quello portatile a che cosa serve quest'ultimo (Draghi lo ha lasciato sul banco; Franco lo ha impugnato). Non si dimentichi che Draghi si era scordato di fermarsi all’altezza della bandiera al picchetto d’onore a Palazzo Chigi il giorno dell'insediamento. E pure l'altro giorno a Bergamo alla deposizione della corona di fiori per le vittime del Covid non è stato guidato al momento della sistemazione della medesima.

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