Lo sguardo libero

Il caso Facci/ Quando l’uomo si fa la donna

Di Ernesto Vergani

La donna anche ubriaca e/o drogata deve essere sempre consenziente nel rapporto sessuale

Il sesso nella forma più alta appartiene anch’esso alla sfera spirituale

Nel 2023 esistono ancora uomini che pensano che sussista una superiorità del pene e che nel rapporto sessuale la donna voglia essere sottomessa. Il che equivale a dire che è inferiore all’uomo. Per questo suonano sbagliate le parole di Filippo Facci – che poi si è scusato – in un pezzo sulla vicenda che vede coinvolto Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio, accusato di stupro da una coetanea.

 "La ragazza – scrive Facci - di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa e perciò ogni racconto di lei sarà reso equivoco dalla polvere presa prima di entrare in discoteca". La frase “essere fatta anche da Leonardo Apache” - al di là della ripetizione stilistica con “fatta di cocaina” - è  sessista – e del resto Giovanni Spadolini diceva che le parole sono pietre.

Qualche giorno fa era stato  il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, intervistato da Morgan, a usare termini non appropriati. Il ministro Gennaro Sangiuliano ha criticato la misoginia e il turpiloquio dell’intervento, tenuto al Maxii, alla presenza Alessandro Giuli, presidente del museo romano. Sia Sgarbi che Giuli si sono scusati.

È bene ricordare che secondo il Codice penale una donna anche drogata e ubriaca deve sempre esprimere il proprio consenso, non solo prima, ma anche durante il rapporto sessuale, se vuole interromperlo. Per chi crede nell’idea dell’artista che si porta a letto schiere di donne, è utile rammentare che l’arte e il genio appartengono alla sfera spirituale dell’uomo, di cui fanno parte, oltre che la religione e l’arte appunto, tra gli altri ambiti, anche il gioco e il sesso - ovvio nella loro forma più alta. “Non possiamo chiamare arte alcunché non sia razionale”, fa dire Platone a Socrate. Come sostiene lo Zohar, il più importante libro della tradizione cabalistica ebraica, compito dell’uomo è innalzarsi di grado in grado dell’animale per diventare simili al Creatore.