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Politicamente scorretto
Johnson come Churchill: rilancia l'asse con gli Usa e si libera dell'Europa
Netta vittoria dei conservatori nelle elezioni britanniche.
Vittoria propedeutica per un "hard brexit".
L'incertezza e lo stallo durate oltre 3 anni sono terminate.
Il popolo inglese ha scelto di abbandonare l'Europa, di liberarsi dalle "gabbie" legislative, economiche, finanziarie della UE.
I sudditi di sua Maestà, Elisabetta II, hanno scelto inequivocabilmente di rinsaldare la partnership con la sua "ex colonia", il suo più importante alleato, gli USA.
Hanno rinverdito quel trattato Atlantico (NATO), dimenticato, abbandonato, impolverato, desueto, non più in linea (così, i potentati europei e mondiali, per anni ci ha raccontato) con la debordante globalizzazione eterodiretta dal WTO (l'organizzazione dl commercio mondiale) e dalle nuove potenze emergenti (Cina e India).
Gli inglesi hanno così espressamente manifestato la loro volontà di rinverdire, di ridare lustro a quei valori occidentali che per oltre 50 anni hanno garantito pace e sviluppo dopo la devastazione del secondo conflitto mondiale.
Un'alleanza, quella Atlantica, che nella contrapposizione con il mondo comunista sotto l'egida dell'impero sovietico, ha garantito libertà, democrazia, benessere ai cittadini europei in un contesto di indipendenza nazionale.
Boris Johnson, leader conservatore, trionfatore delle elezioni di ieri, ha seguito l'esempio storico di W. Churchill, di cui è un profondo ammiratore (ha recentemente,scritto una sua biografia).
Orgoglio, indipendenza, fermezza, parità nelle contrattazioni con la UE, questi i caratteri fondamentali che hanno portato alla vittoria i Tories.
Gli inglesi, ancora una volta, hanno fatto la storia.
Hanno stravolto il paradigma globalista trasnazionale che le forze socialdemocratiche europee, eredi della vecchia e mai morta internazionale comunista, hanno propinato per oltre due decenni alla guida dell' Unione Europea.
Imponendo alle nazioni aderenti una serie di trattati gordiani, hanno distrutto totalmente i diritti sociali, economici e politici di oltre 500 milioni di cittadini, trasformati in sudditi senza alcuna possibilità di cambiamento, dai trattati trasnazionali, da questa unione a cui abbiamo consegnato le nostre vite. 
Non solo.
I fautori di questa Europa, hanno ripetuto per decenni che questa Europa ha evitato i conflitti e garantito la pace nel vecchio continente.
Un falso storico.
La pace nel Vecchio Continente è stata garantita dalla NATO.
E' facile ricordare, la storia europea ci insegna, che le Istituzioni sovranazionali dove la parità tra Stati non viene garantita, dove emerge la supremazia di fatto di alcuni a discapito di altri, ha sempre generato povertà, disuguaglianze, sfociate in conflitti e moti rivoluzionari drammatici e cruenti. Basta ricordare quanto accaduto in Jugoslavia alla fine del 900.
Non a caso, il premier Johnson durante la conferenza stampa di stamani, ha ribadito la volontà di migliorare la sanità, i trasporti, la scuola, in sintesi il welfare state (lo stato sociale, che trae origine proprio in Inghilterra nel 1601 con il "poor law), con un vasto piano di assunzioni e investimenti per migliorare le condizioni esistenziali dei sue connazionali.
Investimenti, welfare, diritti, futuro, tutto quanto era precluso ed è tuttora precluso per gli Stati che aderiscono supinamente alla Unione"sovietica"Europea.
Le elezioni in terra d'Albione hanno segnato una data storica per tutta l'Europa, per tutto il mondo Occidentale.
L'invasione delle bianche scogliere di Dover non è riuscita nemmeno questa volta.
Oggi è iniziata la controffensiva che porterà ad una nuova Europa di popoli liberi e sovrani uniti nei valori comuni della tradizione secolare, ben lontani da quelli imposti dal Trattato di Maastricht (1992) in poi, dei vari ex socialisti/ex comunisti/globalisti/internazionalisti Delors, Prodi, Ciampi, Amato, Blair, Schroder, Mitterand, Gonzales, Socrates.
Congratulations and walk on BoJo !
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