Cronache

Epatite e screening HCV, nuovo ruolo di sanità pubblica dei Ser.D

 

Roma, 29 lug. (askanews) - Nel mondo sono oltre 400 milioni gli individui colpiti da HCV, con una altissima percentuale di soggetti ignari di avere contratto l'infezione. Si stima che ogni anno si verifichino 3-4 milioni di nuovi casi. Le persone cronicamente infette sono circa 150 milioni. Ogni anno muoiono circa 350.000 persone a causa di patologie del fegato HCV correlate. Numeri drammatici, che necessitano di azioni forti e immediate per raggiungere l'obiettivo di eradicare l'infezione da HCV entro il 2030 come indicato dall'OMS.Se ne è parlato, in occasione della Giornata mondiale dell'Epatite, nell'incontro: "Screening HCV: un nuovo ruolo di sanità pubblica dei Ser.D", promosso da Fondazione De Gasperi e The Watcher Post.Un'occasione per ricordare l'impegno del Ministero della Salute nella prevenzione e nella cura della malattia, con la partecipazione del sottosegretario Andrea Costa che ha ricordato come il Governo abbia recentemente pubblicato il Decreto interministeriale che definisce i criteri e le modalità per l'attuazione dello screening gratuito da parte delle Regioni estabilisce che sia rivolto, in via sperimentale, a tutta la popolazione iscritta all anagrafe sanitaria nata dal 1969 al 1989, inclusi gli Stranieri temporaneamente presenti, ai soggetti seguiti dai servizi pubblici per le Dipendenze (i Ser.D) e aidetenuti, indipendentemente dalla coorte di nascita e dalla nazionalità.Lo screening permetterà di rilevare le infezioni da virus dell epatite C ancora non diagnosticate, migliorare la possibilità di una diagnosi precoce, avviare i pazienti al trattamento e interrompere la circolazione del virus impendendonuove infezioni. Ma il focus è soprattutto quello di puntare a modelli innovativi, sulla medicina del territorio, grazie ai fondi del Pnrr, con i Ser.D che potrebbero ospitare dei Point of care, così da consentire non solo il tracciamento delle persone affette da HCV, ma garantire anche il successivo percorso terapeutico.Andrea Costa:"Siamo di fronte a una grande sfida e a scelte importanti e la medicina del territorio certamente rappresenta una priorità, con i fondi dell'Unione europea che sono una occasione straordinaria. Credo che assolutamente ci siano le condizioni per mettere in campo e per raccogliere queste sollecitazioni e queste indicazioni che arrivano dal territorio. Quindi sono convinto checi sono tutti i requisiti e i presupposti per raggiungere l'obiettivo del 2030 così come fissato dall'OMS. La politica è chiamata a una grande sfida, siamo di fronte a una grande occasione per dare finalmente una sanità di qualità a tutti i cittadini indipendentemente da dove loro risiedono".Il dibattito ha poi fatto emergere concordanza di intenti per il potenziamento degli strumenti messi in campo dal nostro Paese per contrastare l'infezione. Insieme al sottosegretario, hanno partecipato al confronto l'On. Michela Rostan, l'On. Giuditta Pini, Filippo Cristoferi (Fondazione De Gasperi), Felice Nava (Feder Ser.D.) e il Presidente dell'associazione di pazienti EpaCOnlus Ivan Gardini, che ha ricordato come la pandemia abbia rallentato la marcia dell'Italia verso l'eliminazione dell Epatite C e come lo screening resti l' arma principale nella lotta alla malattia.