Cronache

Un anno di pandemia visto dai capitreno e macchinisti di Trenord

 

Milano, 11 mar. (askanews) - "Noi comunque non ci siamo mai fermati e a quei pochi passeggeri che c'erano comunque abbiamo garantito un servizio e ci siamo resi utili. I passeggeri secondo me sono parte integrante del nostro lavoro perché l'umanità che c'è alla base del fare andare un treno, dei documenti, i biglietti, c'è anche un lato umano che a volte tranquillizza sia il capotreno sia il passeggero stesso. Sono stati molto rispettosi, tuttora rispettano il distanziamento, occupano i sedili, ormai c'è anche coscienza della malattia quindi sempre rispettando le norme anti Covid la gente è più tranquilla. Mi sento da un lato orgoglioso e dall'altro fortunato di essere stato parte di una delle categorie che hanno dato il proprio contributo. Noi cerchiamo sempre di svolgere il nostro lavoro al massimo delle nostre potenzialità. A me piace questo lavoro, è la mia vita, il mio pane quotidiano. Non lo cambierei, guardiamo l'alba, il tramonto, riusciamo a stare in mezzo alla gente. Questo è il lavoro che vorrei fare, che mi è sempre piaciuto fare, sono orgoglioso di farlo. È molto bello, siamo fortunati".