Culture

La verità di Cattelan oltre il personaggio: vuoti e complessità

 

Milano, 31 lug. (askanews) - Un ritorno clamoroso: Maurizio Cattelan, il più famoso e inafferrabile artista contemporaneo italiano, è di nuovo a Milano dopo oltre dieci anni di assenza con una mostra memorabile in Pirelli HangarBicocca. Tre soli lavori, due dei quali realizzati proprio per questa esposizione, ma con una forza e una intensità imprevedibili. "Breath Ghost Blind" è un progetto che offre il meglio della pratica di Cattelan, falso provocatore, in realtà, come ci ha confermato anche il direttore artistico di HangarBicocca, Vicente Todolì, artista profondo, intimo, complesso. 'E' una mostra sui grandi temi dell'esistenza, sulla vita e la morte - ha spiegato ad askanews - perché quando uno nasce, già sta cominciando a morire ed è una delle ossessioni di Cattelan, che lo ha anche cambiato. Qui non ci sono scherzi, è una mostra dove regna il silenzio, sulla perdita collettiva, sull'assenza. E a tutti noi può parlare in modo diverso'.E la diversità riguarda anche il modo in cui Cattelan gestisce lo spazio dell'Hangar, ribaltandone completamente la prospettiva. Le sue migliaia di piccioni che vanno a posarsi sulla struttura delle Navate svuotano tecnicamente l'immensa sala, ma in realtà la riempiono di narrazione, creano una platea nella quel però noi umani non siamo più presenti; come in una visione kafkiana che ribalta la relazione tra uomini e animali, siamo noi a essere giudicati da questa nuova Accademia, e di fronte a essa noi scompariamo. Resta un vuoto, capace però di riempire tutto lo spazio museale. Il mondo senza di noi."E' un'esperienza molto emotiva, parla dei grandi temi esistenziali e mostra il Maurizio forse più serio, lui dice di essere serissimo e forse il suo lavoro non è stato ancora capito. Questa mostra vuole un po' mostrare questo lato di Maurizio, questo aspetto del suo lavoro". Roberta Tenconi, che ha curato la mostra con Todolì sottolinea un punto fondamentale, anche questo probabilmente costruito dallo stesso artista: noi Cattelan non lo abbiamo mai capito, abbiamo voluto limitarci a parole banali: 'provocazione', 'scandalo'. Forse, viene da dire osservando oggi la sua scultura di un uomo e un cane stesi, legati da chissà quale relazione segreta, Cattelan non esiste neppure, per lo meno non nella forma e nell'immagine che lui stesso ha voluto gli attribuissimo negli ultimi decenni. Esiste solo come corpo dormiente, sepolto sotto la lava della nostra beata superficialità."E' un artista che non sceglie mai la strada più facile - ha aggiunto Todolì - non viaggia in autostrada, ma prende strade minori, che ha volte lo obbligano a tornare indietro, perché si rivelano dei cul-de-sac, senza via d'uscita". La mostra in Pirelli HangarBicocca ha la capacità di creare una magnifica narrazione intorno proprio a questa assenza di via d'uscita, che alla fine sbocca nel terzo momento del racconto, all'apparenza un colossale monolito kubrickiano che poi diventa invece un'altra cosa, un fermo immagine dell'estremo presente, così già visto e così perduto. Un omaggio alle vittime senza un centimetro di retorica, anzi perfino imbarazzante per la bellezza terribile che sprigiona. "Quest'opera, Blind, è come Breath una nuova produzione, realizzata appositamente per la mostra, ma è un'opera a cui Cattelan pensa da anni - ci ha spiegato Roberta Tenconi -. E' un'opera che ha preso forma in questo spazio, come se il Cubo la proteggesse e la rendesse ancora più esplosiva a più maestosa, come se fosse una grande abside".E la parola abside fa pensare a una chiesa, a un luogo sacro, alla preghiera. Ecco forse l'unica cosa che bisognerebbe fare - se fossimo veramente onesti, cosa impossibile purtroppo o per fortuna - sarebbe metterci a pregare. Non per qualcosa di specifico, ma come modo di stare dentro questa mostra pazzesca. Di fronte a un personaggio che probabilmente è l'uomo che non c'era, e che anche per questo è un grande artista.