Economia

De Felice (Intesa Sanpaolo): "Una ricerca unica sul mercato dell'arte"

 

Gregorio De Felice, Chief Economist e capo della ricerca di Intesa Sanpaolo, racconta ad Affaritaliani.it il valore della ricerca "Collezionisti e valore dell’arte in Italia"

"Quella che viene presentata oggi - spiega il capo della ricerca di Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice - è una ricerca importante perché è la fotografia pre-covid del mercato dell'arte, del mercato dei collezionisti nel nostro Paese. Credo sia una ricerca unica anche per dettagli e approfondimenti, da cui emerge un dato importante che è quello che l'investimento in arte è sempre meno considerato un bene rifugio, ma in un contesto di tassi d'interesse molto bassi è un investimento alternativo, addirittura complementare a quello in azioni, obbligazioni e fondi comuni. Il crescente interesse degli analisti, degli investitori e delle banche ha fatto sì che un mercato spesso considerato opaco o poco trasparente sia in realtà molto ricco di informazioni di grande profondità e anche di strumenti finanziari interessanti per l'investitore, come il diritto a rivendere e il diritto di scambiare. È chiaro che gli investitori istituzionali fanno una importante gestione del rischio, per quanto riguarda l'investimento dell'arte. Quindi tutto questo ha sviluppato non solo un crescente interesse, ma anche sofisticazioni, strumenti disponibili e così via".

"Tradizionalmente gli acquisti sono fatti principalmente tramite gallerie - afferma il Chief Economist sulle conseguenze dell'emergenza sanitaria sul mercato dell'arte - o tramite fiere, o all'asta ed è chiaro che in questi mesi il mercato delle vendite online è fortemente cresciuto in tutto il mondo e non soltanto in Italia. È un mercato sempre più globale e sempre più importante. Nel 2019 era equivalente a 64 miliardi di dollari, una cifra molto rilevante. Molti scambi italiani avvengono sui mercati internazionali. Abbiamo tantissimi artisti, anche giovani, che preferiscono vendere sui mercati internazionali. I collezionisti italiani comprano in gallerie di Londra o di New York, anche per ragioni di natura fiscale. Quindi l'auspicio che dobbiamo tutti noi avere è quello di un'attività a favore dell'arte, che difenda questo patrimonio di cui il nostro Paese è particolarmente ricco, evitando queste differenziazioni tra un paese e l'altro. Detto in altri termini: l'Italia è ricca di artisti e di collezionisti, però gli scambi avvengono in modo molto più forte sui mercati internazionali, in particolare negli USA (40% degli scambi) e sul mercato di Londa (22%)”.

"Avremo una ripresa, molte incertezze sono svanite - dichiara De Felice sul futuro scenario economico generale - a cominciare dal nuovo Presidente degli USA, fino alla Brexit. Soprattutto abbiamo un piano di vaccinazioni. A partire dal secondo semestre del 2021 avremo raggiunto una quota tale di vaccinati (in Europa e negli USA), per cui la ripresa sarà vigorosa. Probabilmente avremo un 2021 a due facce, ancora con l'incertezza nel primo semestre e una intensità di ripresa più forte da giugno in poi".

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