(Agenzia Vista) Roma, 06 giugno 2025 “I cinque quesiti del Referendum, che si svolgerà l'8 e il 9 di giugno, pongono problemi seri e soluzioni sbagliate. Non si possono riportare le lancette indietro di dieci anni. Il Jobs Act ha modificato profondamente il mondo del lavoro e quelle modifiche devono essere migliorate, tuttavia il miglioramento non passa attraverso il ‘sì’, ma attraverso il negoziato con il Governo e con le parti sociali, non con una logica di contrapposizione ideologica. L’UGL ritiene che lo strumento referendario, per come è stato concepito in questa occasione, sia del tutto inadeguato a rispondere alle vere istanze dei lavoratori. Si tratta di un referendum di natura squisitamente politica che non solo rischia di alimentare l’incertezza normativa, ma potrebbe compromettere il percorso di equilibrio e responsabilità faticosamente costruito in questi anni. Oggi serve più che mai un dialogo costruttivo, un patto di responsabilità tra Governo e parti sociali per mettere davvero al centro il lavoro e le esigenze concrete di chi lavora”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale UGL, in merito al referendum in programma l’8 e 9 giugno. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev