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Con le sardine in mano nell’oceano dell’ovvio

Una marea di sardine contro il fascismo, contro il razzismo e a favore della libertà al canto di ‘Bella Ciao, Bella Ciao’.

Tutti uniti a manifestare, unici nella storia, non contro il Governo ma contro l’opposizione.

 

Il manuale ‘sardiniano’ trasuda di bontà e di buoni propositi. Chi potrebbe essere in disaccordo?

Se poi lo cali nella vita reale però qualche dubbio sorge spontaneo.

Una marea di sardine contro il fascismo che non c'è

In cento piazze italiane a manifestare non contro la corruzione imperante nel Paese, non contro la disoccupazione a due cifre, non contro la burocrazia che blocca da anni lo sviluppo , non contro la crescita zero, no in piazza si va contro il fascismo, il razzismo e a favore della libertà.

 

E che importa se Roma, dove si fa la prima manifestazione nazionale, ha un buco di bilancio grande come una casa e buche in strada come il groviera, no si va in piazza contro tutto quello su cui davvero non ci sarebbe bisogno di lottare perchè qui non esiste quel problema.

 

Basta guardarsi in giro e fortunatamente di fascismo o qualcosa di molto vicino nulla si vede. Rimangono sempre i pochi idioti che, grazie al cielo, non fanno tendenza ma sono la conferma che un simile movimento qui da noi non ha futuro.

E di razzismo, a parte qualche fantapirla, non se ne trova. 

Di libertà?

Non c’è paese al mondo dove sia possibile fare quasi tutto, come in Italia, in nome del sociale, dell’inclusione e della Chiesa Cattolica che ci ‘osserva’ severa dal centro del Paese.

 

Ma scendere in piazza per qualcosa di importante e che lede la nostra dignità e quella dei nostri figli, come la mancanza di un futuro prossimo, no su quello no, meglio accorrere al richiamo di Mattia Sartori.

Il giovanotto, ancora per poco, apolitico, ti corteggia da tutti i media d’Italia, giorno e notte, dicendoti che siamo ‘Corpi reali, cervelli pensanti, anime accoglienti, empatici con la testa prima della pancia e pieni di speranza e coraggio. Persone in carne ed ossa. Gente che dà voce a tanti progetti sociali e  cambia l’inerzia della retorica populista con l’arte, la bellezza la creatività, l’ascolto e la non violenza. Le azioni fondate su gratuità e generosità sono degne di ammirazione e vengono prima degli account sociali’.

Una marea di sardine contro il fascismo che non c'è

Come si può’ di fronte a tanta ‘grande bellezza’, a tanto meraviglioso concentrato di incontestabili ovvietà non allinearsi e schiacciarsi in piazza?

E chi può’ dire qualcosa su concetti così?

Come obiettare di fronte ad un movimento che dà voce a tanti progetti sociali?

Quali siano non è dato sapere ma, basta dire le parole sociale, inclusione, libertà e via tutti insieme nelle piazze. Fortunatamente senza insulti (quasi), violenze e bandiere.

Ma che ci vai a fare in piazza con in mano una sardina di carta?

Se sei apartitico perché manifesti contro il fascismo, che non esiste più?

Se sei apolitico perché ti schieri contro Matteo Salvini, che ritieni essere l’incarnazione di tutti i mali passati, presenti e futuri del Paese?

Perché temi il razzismo quando sono anni che ci vedono come la terra promessa perché siamo accoglienti, disponibili e inclusivi?

Pensi di non avere la libertà?

Perché non provi ad andare in Cina, in America Latina o negli Emirati Arabi, ad esempio?

 

Misteri buffi di un Paese che, può’ accettare tra l’altro di vivere con mafia, ndrangheta e camorra,  può’ accettare di avere l’economia più lenta di un bradipo e i suoi giovani al momento disoccupati, senza dimenticare l’evasione tra le più alte al mondo ma, quando sente le parole fascismo, razzismo e libertà non resiste e si fionda a manifestare.

Dimenticandosi invece di tutti quei paesi al mondo dove ancora fascismo e razzismo sono purtroppo ancora ben presenti e libertà è solo un sogno, inarrivabile.

 

Qualcuno è sceso in piazza contro i drammi del Venezuela, pieno di italiani, contro la Cina e a favore  degli studenti di Hong Kong o a favore degli schiavi lavoratori di certi paesi che andiamo a visitare?

 

No le sardine, famose in natura per essere i pesci più pavidi del mondo, si battono per qualcosa di diverso, soprattutto per qualcosa di cui questo paese è ricco, solidarietà e libertà.

E contro il fascismo, di cui, per fortuna, non si vede nemmeno l’ombra.

 

 

 

 

 

 

 

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