A- A+
Coronavirus
Covid, il 18 marzo e quei morti bruciati a Bergamo: i dubbi sulle cremazioni

Quantomeno per le prime due settimane di marzo 2020, di protocolli governativi da utilizzare negli ospedali non ce n’erano. Tutto fu lasciato al sacrificio di medici, infermieri e operatori socio-sanitari. I primi decessi avvennero addirittura a causa di un uso scorretto dei respiratori polmonari, frutto anche della situazione inedita, tant’è vero che la necessità di somministrare l’eparina fu compresa solo dopo qualche settimana, così come anche la drammatica confusione sugli anti-infiammatori: prima non servivano a niente, poi sono stati inseriti nei protocolli sia per le cure ospedaliere che per quelle domiciliari (la famosa pratica “tachipirina e vigile attesa”).  Molti i morti, certo di Covid, ma anche di trattamenti e cure inadeguate. Per questo meglio nascondere le tracce.  

Ad evitare autopsie e riscontri diagnostici sui cadaveri fu lo stesso ministro Speranza (ancora oggi titolare del ministero della salute), il quale raccomandò ufficialmente di non fare autopsie. All’art. C, num. 1, dell’ordinanza del ministero della salute dell’8 aprile 2020 si legge testualmente: “Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di Covid-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio”. “Non si dovrebbe”, il condizionale come una specie di avvertimento per tutti gli operatori sanitari e amministrativi. Insomma, bruciate tutto, bruciateli tutti! Anche se una ordinanza è una ordinanza, e la legge sulla cremazione prevede il rispetto della volontà del defunto. Ma che importa,  quei morti sono morti da soli,  abbandonati in un letto di ospedale , cremarli è  solo la conclusione  del processo. 

Iscriviti alla newsletter
Tags:
18 marzobergamocontecovidcremazionisperanza





in evidenza
Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

Ritratto di Francesco Muglia

Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa


in vetrina
Affari in rete

Affari in rete


motori
Renault avvia colloqui tecnologici con Li Auto e Xiaomi in Cina

Renault avvia colloqui tecnologici con Li Auto e Xiaomi in Cina

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.