Vaccini, su terza dose scienziati scettici: "Non c'è prova che serva a tutti"
Gli esperti concordano solo su un dato: "Utile per anziani e over 80". Caos negli Usa, Biden costretto al dietrofront sull'estensione a tutti
Vaccini, su terza dose scienziati scettici: "Manca prova che serva a tutti"
Il Coronavirus in Italia continua a far paura. A preoccupare è la varinate delta, considerata sette volte più contagiosa rispetto al virus tradizionale. Per questo il governo ha deciso di accelerare con la terza dose di vaccino per i soggetti più fragili, ma per l'estensione a tutti gli scienziati sono scettici. Solo su un aspetto - si legge su Repubblica - gli esperti hanno le idee chiare: fragili e anziani ne hanno bisogno. L’Italia così ha deciso di offrire l’ulteriore richiamo prima ai pazienti con varie malattie, poi a ultra 80enni, ospiti di Rsa e operatori sanitari. Fra questi ultimi, la priorità andrà ai più fragili, ma la terza dose sarà poi estesa a tutti, come ha precisato ieri Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, rispondendo ai timori del presidente dell’ordine dei medici, Fnomceo. «I sanitari a rischio, aveva lamentato Filippo Anelli, sono tutti quanti».
La scienza, poi, - prosegue Repubblica - parla di un’efficacia in calo (da 90 a 70% circa) per la protezione dal contagio, ma di una protezione sempre alta nei confronti della malattia grave. Una piccola breccia, la riportano i dati di Israele, sembra comparire nei ricoveri dei vaccinati con più di 65 anni. L’Ema, Agenzia europea per i medicinali, ha deciso di aspettare ottobre per dare raccomandazioni per avere un quadro più chiaro. "Quel che ancora non sappiamo — spiega l'immunologo Andrea Cossarizza — è quale sia il numero minimo di anticorpi che ci protegge. Né conosciamo la durata della memoria immunitaria". Gli Usa non aiutano a fare chiarezza. A metà agosto il presidente Joe Biden ha annunciato la terza dose per tutti. Una settimana dopo si sono dimessi il direttore della ricerca sui vaccini dell’Fda. Adesso per non smentire troppo Biden hanno previsto l’ulteriore richiamo agli ultra 65enni ma anche ai più giovani, se hanno malattie o appunto vivono in contesti a rischio.
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