Felicità, sondaggio mondiale: Filippine e Ghana ai primi posti - Affaritaliani.it

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Felicità, sondaggio mondiale: Filippine e Ghana ai primi posti

Sondaggio DOXA attesta il livello di felicità di 40 paesi nel mondo

Ogni tanto, nel mentre di qualche chiacchiera informale, capita spesso di generalizzare sull’aspetto qualitativo che a noi, esseri umani, più interessa per il felice proseguo delle nostre giornate. Spesso e volentieri, lo facciamo interrogandoci su una questione tanto banale, quanto complessa per la varietà di aspetti che richiede tenere in considerazione: la qualità della nostra vita. Una questione che, inevitabilmente, precede un quesito a cui è difficile rispondere: quanto siamo felici del nostro tenore di vita?

A fornici delle risposte è il sondaggio condotto da DOXA per conto di WIN,  il più grande network internazionale di società di ricerca indipendenti. L’edizione 2018 del sondaggio, che tiene conto di speranze e opinioni di cittadini appartenenti a  40 paesi di tutto il mondo, assicura che, sul pianeta Terra, la felicità prevale sull’infelicità. Il Net Happiness Index (NHI) ottenuto dalla differenza tra chi si dichiara «felice» e chi «infelice» porta sul podio della felicità il Ghana e le Filippine, mentre lascia l’Italia a metà classifica tra i paesi del G7.

Qui di seguito gli Highlights:

• A livello mondiale si registra un Net Happiness Index (NHI) pari al 52%, risultato

di 61% di «felici» e 9% di «infelici». Il 30% del campione si dichiara né felice né

infelice.

• Nelle Filippine e in Ghana si sono rilevati i valori di NHI più elevati al mondo

(78%), seguiti da Indonesia (76%), India (72%), Paraguay (72%), Thailandia (71%) e

Perù (70%). In Palestina c’è il valore più basso (24%). Nella parte bassa della classifica

ci sono anche Giappone (30%), Grecia (33%) e Sudafrica (34%).

• In Italia l’indice NHI è pari al 47%, simile a quello di Germania e Svezia (48%).

• L’indice della felicità raggiunge il suo massimo nella fascia d’età più giovane (18-

24 anni, 59%) e il minimo nell’età «di mezzo» (45-54 anni, 47%).

• Fra gli studenti si rileva il NHI più alto (58%) mentre il valore più basso è quello dei

disoccupati (37%).

Invece, come già anticipato, tra i Paesi del G7 l’Italia si colloca a metà classifica con un Net Happiness Index (NHI) pari al 47%, in linea o quasi con quanto totalizzato dalla Germania

(48 punti). Meglio di noi fanno Stati Uniti e Canada rispettivamente con il 51 e il 55%. Scivola

a quota 41% invece l’UK alle prese con l’annosa questione della Brexit. E la Francia dei

gilet gialli fa pure peggio attestandosi al 39%. Malissimo il Giappone con un NHI del 30%

superiore di appena 6 punti percentuali rispetto al Paese più infelice tra i 40 analizzati e cioè la

Palestina (24%).

Ma a stupire sono i dati più tematici, specie quelli rilevati sulla base del livello di istruzione, prerogativa essenziale per rientrare in quelle fasce più felici quali i lavoratori e gli studenti.

Il RUOLO DELL’ISTRUZIONE — Tra le evidenze emerse nell’edizione 2018 del

sondaggio sulle prospettive, le speranze e le opinioni dei cittadini di 40 paesi di tutto il mondo

c’è anche quella legata all’istruzione. Con una particolarità: le persone con un più alto livello

d’istruzione dimostrano una felicità maggiore. Nel dettaglio: tra coloro che hanno un’istruzione

più bassa la felicità è al 39%, mentre fra i più istruiti è superiore di quasi 20 punti percentuali

(58%). Qui tutti i dettagli:

LAVORATORI E STUDENTI I PIÙ FELICI — Anche il lavoro pesa (e molto) nel

determinare il grado di felicità dei singoli. Ovunque nel mondo. Non a caso WIN, il più grande

network internazionale di società di ricerca indipendenti, di cui Doxa è partner per l’Italia e

socio fondatore, ha registrato tra i disoccupati il valore più basso di felicità (37%), mentre

fra gli studenti quello più elevato (58%). Buono il livello di felicità anche tra gli occupati

full-time e le casalinghe (55%). 

Insomma, pare che per rispondere correttamente al  quesito iniziale sia richiesto un lavoro di ricerca alquanto complesso e impegnativo. Ma sintetizzando il tutto, possiamo rispondere sulla base dell’indicazione che il presidente di WIN e amministratore delegato di DOXA Vilma Scarpino ha rilasciato come epilogo ai dati sopraindicati: “Il tasso di felicità nei vari Paesi del mondo è spesso influenzato anche dal grado di stabilità o meno dei singoli sistemi politici ed economici. A farci ben sperare però è l’ottimismo diffuso tra le nuove generazioni, che dichiarano livelli di felicità più elevati rispetto alla media mondiale»