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Costume
Forte dei Marmi, il distanziamento sociale sulle sabbie nobili della Versilia

Forte dei Marmi e il distanziamento sociale, un rito mai abbandonato in Versilia. In tempo di Coronavirus poco cambia nella perla della Versilia. Intervista al Marchese Giuseppe Ferrajoli, frequentatore da sempre delle sabbie nobili della Versilia

Il passato a Forte dei Marmi non è mai completamente passato. Come il distanziamento sociale delle famiglie che da oltre un secolo (Forte dei Marmi come comune indipendente da Pietrasanta è nato nel 1914) frequentano la perla della Versilia, distanziamento che quest'anno sarà ancora più giustificato da ragioni sanitarie dettate dal Coronavirus. Sui social girava, fino a pochi giorni fa, una simpatica vignetta in cui alla domanda del principe Carlo alla Regina Elisabetta su quale fosse il segreto della sua longevità, la sovrana britannica rispondeva con il classico senso humor inglese: basta tenere le giuste distanze! E infatti la sovrana, forte del proprio isolamento nel castello di Windsor, ha evitato, a differenza del figlio Carlo e di un'altra testa coronata, Alberto di Monaco, di prendersi il virus.  L’estate 2020 a Forte dei Marmi sarà quindi all’insegna del distanziamento sociale, questa volta dettato dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, gli stessi che, in questi duri mesi di lockdown, hanno impedito feste, matrimoni e funerali. Tra coloro che hanno vissuto l’epoca d’oro della Versilia c’è il marchese Giuseppe Ferrajoli di Filacciano, che ogni anno dal 1950 frequenta le sabbie nobili della Versilia

Marchese Ferrajoli, come sarà l’estate 2020 in Versilia?

Frequento dal 1950, cioè da quando ho un anno di vita, le sabbie nobili di Forte dei Marmi, come simpaticamente le ha definite qualche anno fa il pr fiorentino Gianni Mercatali, che ogni anno organizza con grande successo il concorso culinario A tavola sulla Spiaggia, attingendo da una vecchia usanza del passato che vedeva le famiglie fare colazione a mezzogiorno sotto la loro tenda, che spesso erano di proprietà delle storiche famiglie toscane, come quella della principessa Anna Corsini al Bagno Piero, la quale riuniva le varie generazioni della famiglia principesca fiorentina, incluse le nurses.

Non è vero, quindi, che ci fosse un distanziamento tra signori e personale di servizio.  

In generale il distanziamento c’era eccome. Ad esempio in Capannina, aperta solo nei mesi estivi, era precluso l’ingresso ai fortemarmini, e riuscivano a frequentarla solo quelli molto ammanicati, come il fratello dell’attore Renato Salvatori, grande giocatore di carte, che invece frequentavano un locale che si chiamava La Grotta Azzurra. Mio padre, che certo non distanziava perchè soprannomiato il "democratico marchese" per via delle sue idee liberali, era gelosissimo del nostro autista perché andava in questo locale e riusciva a rimorchiare delle bellissime ragazze, spesso più belle di quelle che c’erano in Capannina. Il mondo da quell’epoca si è completamente capovolto e adesso i fortemarmini hanno raggiunto un grande benessere economico e sono proprietari di molti alberghi e bagni della Versilia. Fino a cinquanta anni fa era impensabile per un industriale milanese possedere uno stabilimento balneare, oggi invece è diventato uno status simbol. Le grandi famiglie dell’imprenditoria lombarda, dai Barilla ai Berlusconi, nel corso degli anni, hanno acquistato diversi bagni e l’ultimo più celebre è quello di Alessia Berlusconi, figlia di Paolo Berlusconi, che ha comprato tre anni fa l’Alcione, realizzando anche una bella piscina, mentre Andrea Bocelli ha comprato l’Alpemare davanti alla sua villa di Vittoria Apuana.

Al Forte tornerà in voga il distanziamento a causa del Coronavirus?

Per forza di cose, anche per evitare di beccarsi questo maledetto virus che, purtroppo, colpisce maggiormente quelli come me che hanno superato una certa età. Purtroppo, temo, non ci saranno le consuete mondanità estive, una tradizione che è sempre stata rispettata ogni anno. In ogni caso, per quanto mi riguarda, posso ritenermi soddisfatto perché, almeno all’inizio dell’estate, ero convinto che a noi delle grandi città non sarebbe stato neppure concesso di venire nei luoghi di mare come la Versilia. Quest’anno, per la prima volta, non avremo la compagnia del Principe Raimondo Orsini, scomparso a fine marzo all’età di 89 anni, grande frequentatore da sempre di Forte dei Marmi e del Bagno Rosina. Spero che l’amico storico e genealogista Domenico Savini riesca ad organizzare una commemorazione pubblica in suo onore, distanziamento sociale permettendo.

Lei che bagno frequentava da ragazzo?  

Il bagno Piero era considerato più per famiglie da mio padre, quindi andavamo sempre al bagno Dalmazia perché più divertente e mondano. C’era anche la spiaggia di Villa Costanza - Agnelli, poi ribattezzata Bambaissa (il lido dell’Hotel Augustus) dall’imprenditore alberghiero Maschietto, che la acquistò nel 1969 dall’avvocato Gianni Agnelli il quale, si dice, fosse stanco di pagare i conti dei parenti che si presentavano in gran numero nella villa a trascorrere la villeggiatura la quale non durava, come adesso, solo il mese di agosto, ma iniziava a giugno e finiva a ottobre. Il marchese Bernardo Gondi, che produce dell’ottimo Chianti Rufina nella sua tenuta sopra Firenze, mi portava a giocare, insieme a Marino Salom, da Delfina Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli, nella spiaggia di Villa Agnelli sui pattini con lo scivolo per fare i tuffi in mare. Mi ricordo anche il passaggio sotterraneo che esiste tutt’ora all’Augustus, costruito quando alle ville che davano direttamente sulla spiaggia furono espropriati i terreni per costruire i nuovi viali a mare, lascito dell’epoca fascista. Gli Agnelli pensarono bene di costruire un passaggio sotterraneo alla strada cosi da raggiungere la spiaggia, dalla villa, in assoluta sicurezza e privacy. Un po’ come farebbero oggi i russi. Per rendersi conto di come era Forte dei Marmi prima della Guerra, ancora oggi è possibile ammirare una bella collezione di foto d’epoca dei personaggi che la frequentavano tra gli anni 30 e 40, nella hall di villa Canevaro, l’hotel Byron, dove spesso sono stato in passato quando ancora era della famiglia Breschi di Massa.

E la Capannina, considerata il “Colosseo della Versilia” ?

Vado da sempre la Capannina, quando ancora era della famiglia Franceschi. Dal 1977 è di proprietà del commendator Gherardo Guidi, persona molto gentile che con noi della vecchia guardia ha sempre un occhio di riguardo. Spesso, nel passato, ci ha offerto delle bottiglie di champagne come segno di affetto. Certo, il pubblico è cambiato, non c’è più la selezione di un tempo, quando entrare era difficilissimo. Gli uomini dovevano indossare obbligatoriamente pantaloni lunghi e camicia. Tra i protagonisti dell’epoca c’era senz’altro Paola Ruffo di Calabria. Ogni tanto, ancora oggi, passa dal quartiere di Roma Imperiale, la zona più esclusiva con le ville storiche, con Fernanda Giulini, presidente dell’Ente Ville Versiliesi. L’ex Regina dei Belgi è molto affezionata alla Versilia e ne parla suo nipote Fulco  Ruffo di Calabria nel libro “Ricordo quasi tutto”, pubblicato pochissimi anni fa insieme alla giornalista Concita Borelli. Quasi coetanea della Regina Paola è la principessa Elettra Marconi Giovanelli, grande protagonista della vita versiliese, che ancora oggi trascorre l’estate tra il Bagno Rosina ed il Piccolo Hotel, già residenza dello scrittore Curzio Malaparte. Ad accompagnarla c’è il figlio Guglielmo Giovanelli Marconi e la moglie Vittoria. Forte dei Marmi è stato il primo comune italiano ad intitolare una piazza al nonno Guglielmo Marconi, quando ancora era in vita, in quanto grande amico dell’ammiraglio Morin, che oltretutto, nel 1914, chiese e ottenne l'indipendenza dal Comune di Pietrasanta. Altre presenze blasonate sono quelle di Donna Amalita Pacelli, pronipote di Papa Pio XII, e suo figlio Niccolò Barattieri di San Pietro, che ogni estate trascorre il mese di agosto nella meravigliosa villa di Roma Imperiale.

Anche lei proviene da una famiglia di nobiltà papalina. Che ne pensa dei Savoia?

Si, la famiglia era legata al papato in quanto il mio antenato Giuseppe Ferrajoli, il cui nome in latino è inciso nel marmo sopra la porta d' ingresso interna del palazzo in piazza Colonna a Roma, fu fatto marchese da Papa Pio IX nel 1852 e aveva in concessione i Sali e Tabacchi dello Stato Pontificio. Per quanto mi riguarda, ho una personale simpatia per il principe Emanuele Filiberto di Savoia, che è stato spesso ospite da me. Una decina di anni fa il principe Fabrizio Massimo, cugino dei Savoia in quanto sua nonna era una Savoia - Genova, organizzò un compleanno in onore di Emanuele Filiberto. C’erano tutti, dal mondo dello spettacolo agli imprenditori. Emanuele è un ragazzo che si da molto da fare con le sue attività come il food truck The Prince of Venice. Chi lo critica dovrebbe ricordarsi che non è certo colpa sua se deve lavorare per mantenere la famiglia. Umberto II, partendo per l’esilio, ha lasciato tutti i suoi beni all’Italia, tra cui i famosi gioielli della Corona, che nessuno ha più visto. Non sarebbe una cattiva idea esporli al pubblico al Quirinale come fanno in Inghilterra, a Buckingham Palace, dove ogni anno milioni di persone vanno a visitarli. Qui a palazzo da me viene ospite, ogni tanto, Michel di Yugoslavia, figlio della principessa Maria Pia di Savoia, un bravo fotografo che fa delle mostre in giro per il mondo con successo. Maria Gabriella di Savoia una volta è venuta a colazione da me con l’imprenditore milanese Mariofilippo Brambilla di Carpiano, che due anni fa ha organizzato l’intervista televisiva in Rai da Bruno Vespa dell’ex imperatrice Farah Diba, la vedo alla presentazione del calendario Di Meo organizzato ogni anno in una città europea diversa dai fratelli Generoso e Roberto Di Meo, due simpaticissimi produttori di vino dell’Irpinia.

La principessa Ira von Furstenberg ha da poco festeggiato ottant'anni. Se la ricorda a Forte dei Marmi?

L’ho persa di vista da un po’ di anni perché vive quasi sempre fuori Italia. Si sposò molto giovane, a 15 anni, con il principe Alfonso von Hohenlohe, il grande inventore del Marbella Club, un resort di lusso nel sud della Spagna e poi, dopo la separazione, ha iniziato una carriera cinematografica facendo anche dei film di successo, come Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue del 1968, un grande classico della commedia all’italiana con Alberto Sordi, nel quale recitava anche il Conte Giovanni Nuvoletti, il secondo marito di sua madre Clara Agnelli. Di Ira mi colpì il suo secondo marito, il famoso playboy brasiliano Baby Pignatari, che una volta arrivò in Capannina parcheggiando fuori dal locale una grossa cabriolet americana, indossando in testa delle piume da indiano d’America. A occhio doveva essere molto divertente ed eccentrico. Per un paio di anni, Ira è stata fidanzata con un mio caro amico, Achille Lauro Jr, della grande dinastia napoletana di armatori, con il quale andavamo a trovarla nella villa della madre Clara Agnelli a Cortina d’Ampezzo, Villa Bella, all’interno della quale aveva ricavato un simpatico appartamento chiamato Ira Bar. Mi ricordo anche quando Ira lasciò un cagnolino in pensione nella nostra tenuta di campagna sulla Cassia, La Corte Ferrajoli, che ho recentemente restaurato per ospitare eventi e matrimoni e veniva a trovarlo in Rolls Royce. Il mio fattore la guardava con ammirazione per la sua bellezza ed eleganza, era sempre molto gentile con tutti.

Che ricordi ha dei personaggi che gravitavano in Versilia negli anni 60?

Un giorno con Achille Lauro jr, il mio più caro amico che disgraziatamente si suicidò giovanissimo, appena trentenne, conoscemmo in bicicletta sul lungomare di Forte dei Marmi una bellissima ragazza di 15 anni, Dialta Lensi Orlandi Cardini, nipote di Arthur Acton, il collezionista d’arte inglese di Villa La Pietra a Firenze, che insieme alle sorelle prendeva una bella villa al Forte. Mi ricordo anche Renato Salvatori, che frequentava la Capannina e fu notato da qualche agente per dei ruoli cinematografici. Si trasferì molto giovane a Roma per partecipare alle saghe cinematografiche dei Poveri ma Belli. Ha avuto un discreto successo e fece anche qualche film di pregio come Todo Modo di Elio Petri, un grande regista dell’epoca, amico della Marchesa Giovanna Carrega Gerini, amica di mia madre Rosanna, che ci invitò alla prima cinematografica. Tra i personaggi più in vista, diciamo dell’imprenditoria lombarda, c’era Felicino Riva, detto anche Biondino, industriale milanese con una bella villa a Roma Imperiale e presidente del Milan fino al 1965, che arrivava sempre in Capannina con delle meravigliose spider.  

Lo sa che a Forte dei Marmi c’è già il sold out? Molte ville con piscina sono ormai introvabili perché affittate.

Questo mi fa piacere per l’economia, ma è normale perché dopo mesi e mesi di lockdown le persone hanno voglia di trovare una normalità che in città, soprattutto nei mesi estivi, è difficile avere per gli spazi limitati. Inoltre, per il fatto che per questa estate sarà molto difficile viaggiare, in molti si sono organizzati per soggiorni in Italia.

Come sta vivendo questo periodo del Coronavirus?

Sono recluso in casa e non esco praticamente, anche perchè le manifestazioni pubbliche sono tutte proibite. Naturalmente ho la fortuna di abitare in una dimora di 1000 metri quadri in piazza Colonna, che ormai da molti anni è aperta per ricevimenti, convegni, presentazioni di libri e feste nazionali di ambasciate. Ma tutte le prenotazioni di eventi sono state cancellate fino a dopo l’estate e si spera che a settembre qualcosa riprenda. E’ desolante vedere il centro di Roma senza turisti, i danni per le attività commerciali, quali bar e ristoranti, sono davvero notevoli. I grandi alberghi internazionali del centro sono tutti chiusi, molti riapriranno a settembre e i dipendenti quasi tutti in cassa integrazione. 

Quindi anche quest’anno stessa spiaggia stesso mare?

Certo, a Forte dei Marmi, come ormai da 70 anni.

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