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Cronache
Assoprovider, ventuno proposte per rilanciare la filiera del turismo in Italia

Da un fondo di emergenza con una dotazione di 7.5 miliardi, allo snellimento delle pratiche burocratiche, fino all’abbassamento dell’Iva per le agenzie. Sono solo alcune delle proposte che ha lanciato “Sostieni il turismo”, iniziativa promossa da Assoprovider, l’associazione dei provider indipendenti che rappresenta oltre duecentocinquanta aziende italiane, che hanno creato alcuni tra i maggiori motori di prenotazioni online per il turismo italiano. Proposte che tentano a salvaguardare e a rilanciare una filiera che rappresenta uno dei motori dell’economia nazionale, oggi in ginocchio.

Sono ventuno le proposte che “Sostieni il turismo” ha studiato con il coinvolgimento degli attori della filiera turistica, dal ricettivo, alla ristorazione, ai trasporti, passando per l’accoglienza e i servizi turistici culturali: “Com’è noto, l’emergenza Covid 19 ha messo in ginocchio il turismo.  Invece di arrenderci e aspettare proposte, abbiamo messo insieme circa 80mila imprese turistiche su tutto il territorio italiano e lanciato una campagna social, raccogliendo le proposte in un video visualizzato più di 70mila volte,  che è stato inviato ai parlamentari italiani ed europei e al governo italiano”, spiegano Matteo Fici, tra i fondatori di Assoprovider e responsabile Turismo per l’associazione, Giusi Carioto,  esperta di turismo esperienziale, i due promotori principali dell’iniziativa, e Antonio Aprea, consigliere Assoprovider. 

Le proposte di “Sostieni il Turismo” sono molto dettagliate e divise in due fasi. Una prima che contiene misure necessarie per la ripartenza del settore, una seconda per un futuro rilancio. Per la prima fase, le imprese turistiche coinvolte nell’iniziativa hanno lanciato un pacchetto di proposte concrete: dal Fondo di emergenza (con una dotazione di 7.5 miliardi), ai prestiti a tasso zero, alla proroga del sostegno al reddito fino a dicembre 2020, fino all’Iva al 10% per le agenzie, e la riduzione della cedolare secca al 10% per il settore degli affitti brevi.

Mentre nella seconda fase, diventano decisivi i finanziamenti per lo sviluppo di piattaforme di booking italiane e/o europee, investimenti nella formazione digitale del personale del comportato turistico, finanziamenti al marketing territoriale: “L’approccio che abbiamo adottato è sistemico, con interventi che agiscono su più fronti: sulle 'persone' e sul capitale sociale e ambientale, attraverso la riqualificazione professionale verso nuovi modelli di turismo moderno come il turismo esperienziale ed eco-sostenibile, che saranno più adatti al clima post covid 19”, conclude Fici.

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