Sesso in auto con le minorenni. Nuovi casi di baby squillo
Mentre si allunga la lista di nomi dei clienti delle baby squillo dei Parioli, emergono i primi dettagli su un'altra indagine in corso a Roma, iniziata con una segnalazione alla polizia di un residente in un comune a nord della città che vedeva un continuo viavai di auto da un appartamento di fronte al suo. Dai controlli è emerso che nell'appartamento vivevano una decina di ragazzine, in attesa dei clienti che le prelevavano per consumare i loro rapporti in macchina sia di giorno che di notte. Gli inquirenti stanno ora cercando il "protettore" delle minorenni e non escludono che la casa faccia parte di una rete ben più ampia di abitazioni disseminate in tutta la provincia di Roma.
Intanto, come scrive Repubblica, emergono nuovi dettagli sulle indagini sulle baby squillo dei Parioli: per esempio tutte le ragazze erano consenzienti. Pare che nessuna sia stata obbligata o minacciata per prostituirsi. Hanno offerto il loro corpo in cambio di denaro, perfettamente consapevoli di quello che stavano facendo.
Secondo i magistrati, sarebbero più di 300 le ragazze che hanno contattato il fotografo Furio Fusco per essere presentate ai clienti della Roma bene. L'obiettivo? Mantenere il tenore di vita a cui queste ragazze ambivano o erano già abituate.
La clientela, come scrive Repubblica, era tra le più variegate. Unico punto in comune le cifre esorbitanti che erano disposti a pagare. "Un imprenditore farmaceutico che stacca mille euro per godere in solitudine la trasformazione di un bruco in crisalide, tra fard, rimmel e mutandine di pizzo. Un dirigente Rai che cerca una geisha per la sua settimana a Dubai e per questo chiede che le due migliori tra le “pro” animino un set lesbo in grado di dire l’ultima parola su chi debba essere la favorita. Un manager giapponese disposto ad arrivare a 70mila euro, se il piacere, come gli viene assicurato, li può valere…".