Bagnasco, "l'Isis vuole il genocidio dei cristiani" - Affaritaliani.it

Cronache

Bagnasco, "l'Isis vuole il genocidio dei cristiani"

Davanti alle crescenti persecuzioni subite dai cristiani, che replicano l'efferatezza del genocidio armeno, "spegnere i riflettori e stare in silenzio, lasciando che la carneficina continui, sarebbe diventarne conniventi, colpevoli di fronte al tribunale di Dio e della storia. Sarebbe l'ennesima prova della cattiva coscienza dei potenti". Lo ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco citando i dati secondo i quali il 2014 e' "l'anno con il piu' alto livello di persecuzione globale dei cristiani dell'era moderna" e "il calo costante e' tale che molti cristiani temono che le loro chiese si trasformeranno in musei piuttosto che luoghi di culto". Nella prolusione letta oggi dopo che i lavori erano stati aperti ieri dal Papa, Bagnasco ha ammesso tuttavia che "le soluzioni non sono semplici, ma pensiamo che la diplomazia possa fare molto di piu', se le Cancellerie lo permetteranno: 'isolare' dovrebbe essere la parola d'ordine. In primo luogo isolare il fanatismo omicida dell'Isis e similari sul piano dell'opinione pubblica mondiale con una reiterata condanna: nessuno giustifichi con le parole o con il silenzio! In secondo luogo, troncare ogni rapporto economico o geopolitico pubblico e, soprattutto, segreto: nessuno commerci con la vita umana!". Secondo il cardinale di Genova, "se i Governi del mondo non avranno questa volonta' e non decideranno di conseguenza, la diplomazia avra' sempre poco respiro".

Nella sua prolusione, il presidente della Cei ha assicurato che i vescovi italiani sono in linea con Papa Francesco e la sua affermazione riguardo "al primo genocidio del ventesimo secolo", quello armeno che ha visto cadere "in neppure due anni, un milione e mezzo di persone, uomini e donne, bambini e anziani, sono stati eliminati in modo lucido e programmato". "La memoria di tale sterminio che a fatica il mondo occidentale sta riconoscendo - ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei - deve essere omaggio alla verita' e monito efficace per la cultura del rispetto e della non violenza, della giustizia e della pace". "Il ricordo del popolo armeno va ad aggiungersi alla continua persecuzione dei cristiani in diverse parti del mondo: non accada che subentri l'abitudine e quindi l'indifferenza davanti al persistere di tanta brutalita' omicida, travestita di religione", ha continuato Bagnasco sottolineando l'iniziativa della Cei di promuovere "una grande preghiera sabato prossimo, 23 maggio, vigilia di Pentecoste: nel vincolo delle anime ci troveremo uniti e inchinati davanti al martirio di tanti fratelli e sorelle di fede".