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Bolzano, non solo hotel e appartamenti: ora si tassano anche i cani. La nuova grana per turisti (e residenti)
A partire dal 2026, la Provincia autonoma di Bolzano diventerà la prima in Italia a introdurre una tassa di soggiorno dedicata ai cani. Ecco di che cosa si tratta

Bolzano introduce dal 2026 una tassa per i cani: ecco come funziona
A partire dal 2026, la Provincia autonoma di Bolzano diventerà la prima in Italia a introdurre una tassa di soggiorno dedicata ai cani. I turisti che viaggeranno con animali al seguito dovranno versare 1,50 euro al giorno per ogni cane, una misura pensata per finanziare interventi di pulizia urbana e la creazione di aree attrezzate per cani. Lo rivela Open.
Parallelamente, verrà reintrodotta una tassa annuale per i residenti proprietari di cani, abolita a livello nazionale nel 2008. Il contributo previsto sarà di circa 100 euro l’anno per ogni animale, con un’esenzione di due anni per coloro che abbiano già registrato il Dna del proprio cane, pratica ormai destinata a non proseguire. Infatti, la Giunta provinciale ha deciso di abbandonare definitivamente il progetto di mappatura genetica degli animali, giudicato impraticabile e fonte di polemiche anche a livello internazionale.
Il provvedimento, firmato dall’assessore provinciale Luis Walcher, è stato giustificato come misura di equità: “Si tratta di un provvedimento giusto perché riguarda esclusivamente i proprietari di cani; altrimenti la pulizia dei marciapiedi sarebbe a carico della collettività tramite la tassa Tasi”. Resterà attivo l’obbligo per tutti i proprietari di raccogliere le deiezioni dei propri animali, con sanzioni comprese tra 200 e 600 euro in caso di violazione.
Le critiche delle associazioni animaliste
La decisione ha però sollevato critiche. Carla Rocchi, presidente dell’ENPA (Ente nazionale protezione animali), ha definito la misura un "autogol" della Provincia: “Dopo il fallimento del progetto del Dna, si sceglie ancora una volta la via più facile, tassando gli animali e i loro proprietari invece di puntare sull’educazione civica e controlli mirati”. Secondo Rocchi, la nuova tassa rischia di penalizzare le famiglie e scoraggiare il turismo pet-friendly, inviando un messaggio sbagliato: “Gli animali non sono un lusso, ma parte integrante della famiglia. Tassarli non risolve i problemi di inciviltà di pochi, ma può incentivare l’abbandono”.