Cronache
Carceri, niente libri e riviste per i detenuti al 41bis
Sentenza della Consulta: giusto il divieto di libri e riviste per i detenuti al 41bis
E' una questione "non fondata" quella sollevata davanti alla Consulta sul divieto, per i detenuti sottoposti al 41 bis, di ricevere dall'esterno del penitenziario (nonche' di spedirli) libri e riviste. Questa la decisione presa stasera dalla Corte Costituzionale, dopo un'udienza a porte chiuse, in merito a un'ordinanza che era stata trasmessa a Palazzo della Consulta dal magistrato di sorveglianza di Spoleto, chiamato a pronunciarsi su un reclamo presentato da un detenuto nell'istituto di pena di Terni, sottoposto al regime di carcere duro, riservato a mafiosi e terroristi. In particolare, la questione di legittimita' riguardava l'articolo 41 bis dell'ordinamento penitenziario, nella parte in cui consente al Dap, attraverso circolari, di adottare "tra le misure di elevata sicurezza interna ed esterna volte a prevenire contatti del detenuto con l'organizzazione criminale di appartenenza" il divieto riguardante libri e riviste da o verso l'esterno del carcere.
Il magistrato di sorveglianza aveva sollevato dubbi di legittimita' della norma, in relazione ai principi contenuti negli articoli 15 (liberta' e segretezza della corrispondenza), 21 (diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero), 33 e 34 (diritto all'istruzione) e 117 (che recepisce la Convenzione europea dei diritti dell'uomo sul "trattamento inumano e degradante") della Costituzione. I 'giudici delle leggi' non hanno condiviso tale tesi: le motivazioni della loro decisione arriveranno nelle prossime settimane.