Ciro Grillo e il processo per violenza sessuale, il pm chiede 9 anni: "I ragazzi dicevano prendila, adesso tocca a me" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:03

Ciro Grillo e il processo per violenza sessuale, il pm chiede 9 anni: "I ragazzi dicevano prendila, adesso tocca a me"

È stata ribadita la condanna a 9 anni di carcere per Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi, accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa italo-norvegese e di una sua amica coetanea

di Arianna Conti

La Procura conferma la richiesta di 9 anni per Ciro Grillo e gli amici

"Sappiamo tutti che in questo processo le accuse si fondano sulle dichiarazioni delle parti offese, anche se qui abbiamo anche delle chat e immagini. Sarete voi a decidere. Chi ha ricostruito i fatti per come si sono svolti? Chi ha ragione? Le due ragazze o gli imputati? Confermo le richieste conclusive".

Finisce così la replica del Procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso nel processo a Ciro Grillo e di tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, tutti accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa italo-norvegese, all'epoca 19enne, e di una sua amica coetanea. Al termine della requisitoria la Procura aveva chiesto la condanna a 9 anni di carcere che adesso viene ribadita.

Caso Grillo, pm: i ragazzi dicevano "prendila, adesso tocca a me e lei riconosce tutti" 

 "La ragazza fin da subito, dopo la violenza, fa i nomi di tutti. Sente dire a uno di loro: 'Prendila, adesso tocca a me'. E' lei a dire: 'Ricordo che tutti parlavano con tutti, li sentivo tutti attorno a me, vedevo con la coda dell'occhio anche le gambe'. E' sempre lei che testimonia la presenza di tutti". Così il Procuratore capo di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, proseguendo le repliche nel processo che vede imputati Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo-norvegese di 19 anni. Il presunto stupro sarebbe avvenuto nel luglio del 2019 nel residence estivo della famiglia Grillo in Costa Smeralda. 

Caso Grillo, avvocato Bongiorno: "La ragazza non riusciva a urlare, è stata spinta nella doccia" 

"Durante la violenza sessuale subito la ragazza non riusciva a gridare. Come ha detto lei tessa quando è stata sentita: 'A me la voce non usciva, non riuscivo a urlare, non mi veniva la voce'. Questa è la tipica situazione in cui si trovano le vittime di violenza". A dirlo, proseguendo le repliche in aula al tribunale di Tempio Pausania, è l'avvocata Giulia Bongiorno nel processo per violenza sessuale di gruppo a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici genovesi. "C'è la descrizione esatta della violenza sessuale - dice Bongiorno replicando alle difese- la ragazza è stata spinta nella doccia e non ha mai detto che aveva paura degli altri ma aveva paura della situazione in generale

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