Coronavirus, allarme rosso ospedali. 3654 sanitari contagiati, 18 medici morti - Affaritaliani.it

Cronache

Coronavirus, allarme rosso ospedali. 3654 sanitari contagiati, 18 medici morti

Quasi un malato su 10 in Italia ha il camice. Il sindacato degli infermieri: "Assunti senza alloggi dove stare. Mascherine? Qualità scadente"

Continua ad allungarsi l'elenco degli operatori sanitari contagiati dal coronavirus: a ieri, secondo gli ultimi dati forniti dall'Istituto Superiore di Sanita', sono 3.654 i positivi, un numero impressionante: quasi un malato su 10 in Italia ha il camice. E doppiamente preoccupante, sia per la carenza di sanitari sia, soprattutto, per il rischio che i medici contagiati possano involontariamente fungere da veicolo dell'infezione. Solo tra i medici, le vittime sono almeno 18: il portale della federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), da giorni listato a lutto, pubblica l'elenco aggiornato, una Spoon River di professionisti caduti letteralmente sul campo.

A partire da Roberto Stella, responsabile dell'Area Formazione della Fnomceo, e presidente dell'Omceo di Varese. E poi Marcello Natali, Segretario Fimmg di Lodi. Ivano Vezzulli, Medico di Medicina Generale nel lodigiano. Mario Giovita, medico di Medicina Generale della provincia di Bergamo. Prima di loro, Raffaele Giura, primario di pneumologia a Como. Carlo Zavaritt, ex assessore e medico bergamasco. Giuseppe Borghi, medico di Medicina Generale a Casalpusterlengo. E ancora Chiara Filipponi, anestesista di Portogruaro, deceduta pero' a causa di una malattia allo stadio terminale.

"Si allunga purtroppo il triste elenco dei Medici caduti nel corso dell'epidemia di Covid-19", sottolinea Fnomceo, spiegando che "molti sono i medici che muoiono improvvisamente, anche se la causa della morte non e' direttamente riconducibile al virus, perche' il tampone non viene effettuato". Si tratta, sottolinea Fnomceo, di "un monito, una lezione per tutti".

LE PROTESTE DEL SINDACATO DEGLI INFERMIERI DEL LAZIO: "NESSUNA CASA PER I SANITARI ASSUNTI"

Nel frattempo il sindacato degli infermieri della Regione Lazio ha inoltrato una diffida a tutte le aziende della Regione Lazio. "Stiamo rasentando il paradosso,  colleghi redarguiti per l'uso delle mascherine, poi abbiamo le manifestazioni di sanitari positivi e ci chiediamo come mai? Il COVID è particolarmente contagioso, il personale che è in guerra deve essere coccolato, non redarguito!  ...mi stanno raccontando situazioni paradossali, poste in essere da chi organizza in modo discutibile. Stanno assumendo infermieri, con tempistiche "stra veloci", vengono anche dal sud, ma non sanno dove alloggiare. Però sarebbe utile requisire strutture, alberghi bed & breckfast, oggi chiusi, e metterli a disposizione.  Così non fosse, come pensiamo di acquisire professionisti sanitari da distribuire in ospedali in ginocchio?"

"MASCHERINE? QUALITA' SCADENTE"

"Nonostante le nostre segnalazioni, abbiamo saputo che le mascherine modello panni da spolvero, sono state recapitate negli ospedali", si legge in un'altra nota del sindacato degli infermieri del Lazio. "Vorremmo sapere chi ha fatto l’incauto acquisto? Il Dipartimento della protezione civile precisa, in merito alle mascherine tessuto non tessuto, che non sarebbero state distribuite al fine di essere consegnate al personale ospedaliero. La stessa protezione civile dichiarerebbe che anche la Regione, nonché le aziende Sanitarie hanno facoltà di acquistare tali DPI. La protezione civile affermerebbe, inoltre che loro acquistano i DPI, poi è onere del territorio cercare di soddisfare gli importanti fabbisogni rappresentati. Spetterebbe, quindi, alle autorità regionali distribuire quanto ricevuto in base alla tipologia del materiale e alle proprie necessità. Ancora, la protezione civile, ribadisce che le mascherine a due veli, in tessuto non tessuto, non sono dispositivi di protezione individuale, ma possono essere impiegate per le esigenze di enti ed amministrazioni nell’ambito locale, ad esclusione del personale ospedaliero. Quindi si chiede di provvedere, immediatamente, alla distribuzione di DPI, a norma ed efficaci", conclue la lettera.

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