Cronache
Coronavirus discoteche, il Tar: no riapertura. Respinte richieste dei gestori

Discoteche, Tar Lazio respinge ricorso Silb-Fipe
Il Tar Lazio ha respinto il ricorso dei sindacati delle associazioni da ballo contro l'ordinanza con la quale il ministero della Salute ha 'chiuso' le discoteche e introdotto l'obbligo di mascherina dalle 18 alle 6 nei luoghi pubblici in cui si determina il rischio di assembramenti. La decisione e' stata depositata stamattina, a meno di 24 ore dall'istanza Silb-Fipe: si tratta di una decisione cautelare monocratica, in attesa di quella collegiale gia' fissata per la prima udienza utile, il 9 settembre.
Discoteche, Tar Lazio: prevale interesse pubblico tutela salute
Nel bilanciamento degli interessi la posizione dei ricorrenti "risulta recessiva rispetto all'interesse pubblico alla tutela della salute nel contesto della grave epidemia in atto". E' quanto sostiene il Tar del Lazio nel respingere il ricorso presentato da Silb-Fipe contro l'ordinanza che sospende le attivita' di ballo nelle Discoteche. Nell'ordinanza il Tar spiega anche "tale interesse costituisce l'oggetto primario delle valutazioni dell'amministrazione, caratterizzate dall'esercizio di un potere connotato da un elevato livello di discrezionalita' tecnica e amministrativa in relazione alla pluralita' di interessi pubblici e privati coinvolti e all'esigenza di una modulazione anche temporale delle misure di sanita' pubblica nella prospettiva del massimo contenimento del rischio". Quanto ai danni lamentati, la loro natura "ne consente in linea di principio la successiva reintegrazione anche per equivalente, nel caso che il giudizio abbia esito favorevole alla parte ricorrente".
Coronavirus: allarme rave party dopo chiusura discoteche
Chiuse le discoteche, i giovani cercano nuovi spazi di aggregazione e forme alternative di divertimento "trovandole nei rave party non autorizzati, nelle feste private abusive, sulle spiagge, dove vigono le norme anti-assembramento". Lo dice all'Agi, il presidente nazionale del Sindacato italiano locali da ballo (Silb - Fipe), Maurizio Pasca, il quale, nei giorni scorsi, aveva promosso un ricorso al Tar del Lazio contro l'ordinanza con cui il ministro della Salute, Roberto Speranza, disponeva la chiusura delle discoteche come misura urgente contro la diffusione del Covid-19. A tal proposito, lo stesso Pasca commenta: " Il Tar ha respinto il ricorso non concedendo la sospensione cautelare dell'ordinanza, ma siamo, comunque, soddisfatti perche' il giudice, nel suo pronunciamento, riconosce il danno economico subito dalle discoteche, pur affermando che e' prevalente la tutela la salute pubblica, e fissa l'udienza in camera di consiglio per il 9 settembre". Resta, tuttavia, il rischio di assembramenti incontrollati, secondo il presidente del Silb - Fipe: "Stiamo denunciando lo svolgimento di rave party e feste dentro proprieta' private che sfuggono ad ogni controllo un po' ovunque, al Nord come al Sud, anche nel Salento dove io mi trovo. Non e' che dopo il provvedimento con cui il ministro Speranza ha chiuso le discoteche - riflette Maurizio Pasca - i giovani se ne stanno tranquilli a casa. Al contrario, si sta favorendo l'abusivismo e il rischio di contagio, perche' se nei locali da ballo poteva esserci un certo controllo, questo non esiste assolutamente nei luoghi pubblici e privati dove i ragazzi si riuniscono in barba ad ogni regola. Sul mio profilo facebook ho postato le immagini di un rave party con oltre 1000 persone che va avanti da quattro giorni in provincia di Cremona e che non viene interrotto. Noi stiamo denunciando, ma ora tocca alle istituzioni e alle forze di polizia controllare".