Coronavirus: "in Sicilia rientri dopo il nuovo decreto", lo sfogo di Orsa
Coronavirus, in Sicilia rientri dopo il nuovo DPCM. Orsa: "Si gioca col fuoco, il governato Musumeci si è limitato a pubblicare un commento su Facebook"
Coronavirus, in Sicilia rientri dopo il nuovo decreto Conte. Orsa: "Si sta giocando col fuoco"
L'Organizzazione dei sindacati autonomi di base non ci sta e critica tutte le persone che si sono messe in viaggio a poche ore dal nuovo decreto del premier Conte, il 22 marzo, che vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. E che elimina la possibilità di rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Secondo il segretario generale di Orsa, Mariano Massaro, importante si è registrato, "quanto paradossale e pericoloso", l'afflusso di automobili all'imbarcadero di Villa San Giovanni, in coda per l'imbarco sui traghetti privati con destinazione Messina. Centinaia di automobili in marcia verso la Sicilia che "dovrebbe essere abbondantemente blindata". Critiche anche al governatore siciliano Nello Musumeci, che secondo Massaro "si è limitato a pubblicare un commento su Facebook dove diceva: 'Mi segnalano appena adesso che a Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate. Non è possibile e non accetto che questo accada. Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente. C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!'"
Il resto del comunicato
"Visto lo stato di assoluta emergenza e il pericolo cui è esposta giornalmente la Regione Sicilia con i sistematici 'rientri' che, in barba ai Decreti e alle Ordinanze, non si sono mai interrotti, il Presidente della Regione, nelle more dell’invocato intervento del Governo Nazionale, avrebbe dovuto ulitizzare in tempo reale tutti i poteri di cui dispone per impedire l'ennessimo aflusso che espone la fragilissima isola al contagio di massa da Covid-19 - prosegue il comunicato di Orsa -. Altresì criticabile la gestione del Governo centrale che ha annunciato il dpcm del 22 marzo con l’argo anticipo rispetto all’effettiva entrata in vigore - 23 marzo 2020- innescando, per la seconda volta, il fuggi, fuggi generale da nord verso sud. Nell’attuale condizione di emergenza che attiva fisiologiche emotività nella popolazione, ai confini col panico di massa, prima di annunciare il dettaglio dei decreti restrittivi bisognerebbe attenderne l'entrata in vigore".
"State giocando con il fuoco"
L'ultima parte della nota: "Questa Organizzazione Sindacale ha più volte segnalato al Presidente del Consiglio Conte e al Governatore Musumeci che l’annunciato 'isolamento della Sicilia' nei fatti non si è mai concretizzato. Oltre all’evento di cui trattasi, resta l’anomalia del treno Intercity 723 che giornalmente imbarca sui traghetti ferroviari per trasportare all’interno dell’isola una media di 150/200 passeggeri provenienti da Roma. I controlli sono pressoché inesistenti. Nella Sicilia, che secondo i proclami dei Governi Nazionale e Regionale dovrebbe essere 'blindata', sono blindati in casa solo i siciliani, per il resto sono giunti oltre 40mila viaggiatori a vario titolo - conclude l'Orsa -. Si rammenta, ove fosse ancora necessario, che il sistema sanitario della Sicilia è estremamente fragile, lontanoanni luce dall’organizzazione collaudata delle malcapitate regioni del centro/nord che, nonostante le eccellenze sanitarie certificate, si trovano in ginocchio di fronte al virulento attacco del maledetto virus. Si vuole significare che se in Sicilia si dovesse verificare un contagio di massa simile a quello che ha colpito Regioni come la Lombardia e l’Emilia Romagna, l’isola non ha gli strumenti sanitari per resistere, sarebbe un’ecatombe nel giro di pochi giorni. Intanto oggi, 23 marzo, i casi di contagio in Sicilia sono quasi raddoppiati rispetto a ieri. Nell’interesse nazionale si intervenga subito a isolare una regione dove la situazione è al prologo del dramma. State giocando con il fuoco!".
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