Coviello (Cnr-Iriss): "Taglio pensioni obbliga a protezione integrativa"
Workshop su come proteggere il proprio futuro. Le difficoltà degli enti previdenziali pubblici a mantenere un rapporto sostenibile tra contributi e prestazioni
“Il tema della previdenza è di grande attualità, soprattutto per le nuove generazioni, tenuto conto la crisi dello stato sociale. A livello globale ci sono più adulti sopra i 65 anni che bambini sotto i 5 e secondo le ultime stime Onu entro il 2050 una persona su sei avràpiù di 65 anni. L’età media del cittadino europeo, così come quello italiano, è notevolmente aumentata negli ultimi decenni. In Italia l’Istat ha calcolato che la popolazione anziana (oltre i 65 anni di età) passerà dagli 11,2 milioni del 2005 ai 13,6 milioni del 2017, fino ai 16,1 milioni del 2050. In futuro, quindi, assisteremo anche ad un sensibile peggioramento del rapporto tra anziani e lavoratori attivi. L’attuale rapporto in Italia di un anziano per 3,5 lavoratori passerà a uno per 2,5 lavoratori nel 2025 ed a due ogni tre lavoratori nel 2050”. Lo ha detto Antonio Coviello (nella foto), ricercatore del Cnr-Iriss e condirettore del master “Magrisk” all’Università di Napoli Parthenope, presentando il workshop sull’educazione assicurativa “Polizze vita: come proteggere il proprio futuro” che si terrà venerdì prossimo presso la sala conferenze dell’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo.
“Gli enti previdenziali pubblici avranno sempre maggiori difficoltà a mantenere un rapporto sostenibile tra contributi e prestazioni, in forza del vigente sistema a ripartizione (o del patto generazionale)
nel quale il finanziamento dei lavoratori attivi viene immediatamente consumato per erogare le pensioni”. Pertanto ha aggiunto, gli istituti pensionistici si vedranno costretti ad erogare rendite sempre più basse come conseguenza delle minori somme incassate. Più pensionati che lavoratori entro il 2050:
potrebbe essere questo, secondo l'ultimo studio dell'Ocse sul mercato del lavoro, il destino dell'Italia. In definitiva, viene espresso un bisogno di sicurezza rafforzato che il mondo assicurativo è in grado
di soddisfare facendo valere i suoi tradizionali punti di forza. “È un’attenzione destinata a crescere anche a seguito dell’epidemia di Covid-19 e che fa emergere un bisogno di salute e assistenza –ha concluso Coviello- che potrebbe trovare risposta anche in specifiche
coperture assicurative da integrare ai piani pensionistici”.
A sua volta Massimo Clemente, direttore del Cnr-Iriss, ha ribadito che “il Consiglio nazionale delle ricerche è attento al tema dell'educazione finanziaria e, nell'Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo, si portano avanti progetti scientifici e di alta formazione sui modelli innovativi di previdenza per le generazioni future e di prevenzione del rischio di calamità naturali negli scenari urbani e territoriali contemporanei”, con il coordinamento del professore Antonio Coviello.
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