Garlasco, avvocato Bocciolini:"Il ricorso di Stasi? Non ribalterà la condanna" - Affaritaliani.it

Cronache

Garlasco, avvocato Bocciolini:"Il ricorso di Stasi? Non ribalterà la condanna"

L'avvocato Daniele Bocciolini, penalista, commenta in un'intervista ad Affaritaliani.it gli aspetti legati al ricorso in Cassazione di Alberto Stasi

Avvocato Daniele Bocciolini, è stato presentato un nuovo ricorso da parte della difesa di Alberto Stasi. In cosa consiste? 

Si tratta di un ricorso straordinario per Cassazione previsto dal nostro ordinamento all’art. 625 c.p.p. a norma del quale “è ammessa, a favore del condannato, la richiesta per la correzione dell’errore materiale o di fatto contenuto nei provvedimenti pronunciati dalla Corte di Cassazione”. L’errore di fatto consiste  in un errore causato da una svista o da un equivoco in cui la Corte sia incorsa nella lettura degli atti interni al giudizio stesso e connotato dall’influenza esercitata sul processo formativo della volontà, viziato dall’inesatta percezione delle risultanze processuali che abbia condotto ad una decisione diversa da quella che sarebbe stata adottata senza di esso.  

Un errore di fatto, quindi?

Nel caso di specie, la sentenza di condanna conterrebbe, secondo la difesa di Stasi, un errore di fatto perché i giudici della Cassazione non si sarebbero accorti di una anomalia: ovvero che alcune della prove dichiarative assunte in primo grado (le testimonianze dei periti, della la vicina di casa dei Poggi, Franca Bernani e del medico del 118) e che avevano portato il giudice ad assolvere Stasi,  non erano state oggetto di riassunzione (ripetizione) in fase di appello-bis che si è concluso invece con una sentenza di condanna. L’errore sarebbe consistito nel non accorgersi che questa situazione aveva di fatto comportato “un ribaltamento della valutazione operata dal primo giudice su prove dichiarative che avevano avuto ad oggetto elementi probatori decisivi ai fini della sentenza di assoluzione, senza che tali prove venissero nuovamente assunte”. 

Cosa avrebbe comportato questo errore? 

Questa erronea valutazione avrebbe compromesso gravemente il diritto di difesa di Stasi, vittima, per questi motivi, di un processo ingiusto, con violazione anche dei diritti costituzionalmente garantiti.

Ma questo ricorso potrà ribaltare  il processo?

Dal punto di vista formale è stato presentato dal soggetto legittimato, il condannato, e nei termini previsti dalla legge: 180 giorni dal deposito della sentenza della Cassazione. Ora la Suprema Corte dovrà stabilire se tale ricorso è ammissibile sotto il profilo sostanziale. Occorre chiarire che l’art. 625 bis c.p.p. non introduce un “quarto grado” di giudizio, ma  un mezzo di impugnazione straordinario esperibile , appunto, solo in casi tassativi: ci deve essere l’errore e deve essere “decisivo”, ovvero deve aver condotto a una pronuncia diversa da quella adottata se non ci fosse stato. Nel caso di specie, a mio sommesso giudizio, ammesso che vi sia stato un errore da parte dei giudici della Suprema Corte (la difesa di parte civile sostiene che i legali di Stasi non avrebbero chiesto di risentire i testimoni davanti ai giudici d'Appello) mancherebbe il requisito della decisività. La condanna di Stasi si fonda, infatti, su elementi diversi. Non assisteremo, pertanto, ad alcun ribaltamento della condanna definitiva.

 

Avv. Daniele Bocciolini 

 

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