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Garlasco, "l'impronta 97F è del killer". La traccia di sangue sul muro potrebbe essere di Sempio
L'incidente probatorio e le verità nascoste

Chiara Poggi e le gemelle Cappa
Garlasco, la cucina di casa Poggi e le tracce mai considerate prima
Per l'omicidio di Garlasco la giornata di oggi segna una nuova svolta. Inizia l'incidente probatorio che potrebbe far riscrivere totalmente la storia del delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. Dopo 18 anni si valutano nuove piste e c'è un nuovo indagato, l'amico del fratello della vittima Andrea Sempio. L'intenzione degli inquirenti è quella di prelevare il materiale genetico di chiunque abbia frequentato casa Poggi e dei consulenti che parteciperanno all'incidente probatorio per evitare contaminazione sui reperti. Ad oggi però le certezze sono poche su quello che succederà a partire da oggi. Sembrerebbe però che non sia stato ancora preso il Dna di diverse persone che in qualche maniera sono state tirate in causa per questa intricata vicenda, come ad esempio le cugine di Chiara, le gemelle Cappa, citate dal supertestimone nella trasmissione "Le Iene".
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Ma si procederà solo in caso di necessità. Dipende da quanto emergerà dall'incidente probatorio, solo in caso di comparazione di materiale genetico chiederà quel particolare dna. Secondo i carabinieri "la cucina è uno dei luoghi più abbandonati dalle indagini scientifiche". Ma è centrale per capire la dinamica dei fatti. E per individuare anche il numero di persone presenti in casa la mattina del delitto. Forse due oltre alla vittima. Per provare a sciogliere tutti questi nodi sarà decisivo l'incidente probatorio. Si cercherà di dare un "nome" alle decine di tracce mai considerate prima.
Il Fatto Quotidiano scrive che nel 2007 l’impronta 97F, quella su cui si concentra ora l'attenzione, fu repertata come traccia attribuita all’aggressore in quanto era presente sangue della vittima. Secondo le analisi, la traccia sul pigiama di Chiara "potrebbe essere riferibile alla mano insanguinata dell’aggressore che ha sporcato la maglietta sulla spalla sinistra nell’atto di sollevare e gettare la vittima a faccia in giù lungo le scale. Considerato che in quest’ultima fase l’aggressore di Garlasco è stato in posizione arretrata rispetto alla vittima, non si esclude che si tratti proprio della sua mano sinistra". Per gli inquirenti la traccia (con sangue) sul muro verso la tavernetta "potrebbe essere di Andrea Sempio".