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Gemona, la madre di Venier racconta i dettagli horror: "Lo abbiamo soffocato insieme, poi io l'ho fatto a pezzi"
Ma la versione della moglie della vittima è diversa

Gemona, le ultime ore di Alessandro Venier: la madre entra nei dettagli e svela l'orrore
Alessandro Venier è stato ucciso il 25 luglio nella sua casa a Gemona (Udine) dalla madre Lorena e dalla compagna colombiana Mailyn Castro Monsalvo. Il corpo è stato tagliato e messo in un bidone con calce viva. Alessandro - in base alle accuse della madre che ha confessato l'omicidio - picchiava le due donne e voleva scappare in Colombia per sfuggire a una condanna. "Mi sono occupata da sola - dice la madre dell'uomo e lo riporta Il Corriere della Sera - del "depezzamento" di Alessandro: ho utilizzato un seghetto — ha raccontato — e un lenzuolo per contenere il sangue e l’ho sezionato in tre pezzi. Non ci sono stati schizzi, per questo hanno trovato tutto in ordine".
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Mailyn era nella stanza accanto: "Teneva - prosegue Lorena - in braccio la figlioletta, ed è ricomparsa per spostare le tre parti del corpo nel bidone sistemato nell’autorimessa". La madre pensava che "con il tempo si sarebbe consumato". "Successivamente lo avrei portato in montagna per abbandonarlo lì, dove lui diceva che voleva fossero destinate le sue spoglie. In questo modo avrei esaudito il suo desiderio. O agivamo subito — ha precisato la donna — oppure all’estero, senza di me, l’avrebbe finita. La vita di Mailyn era in pericolo" e quindi "dovevamo ucciderlo prima". Manca la versione della moglie, è stata lei a chiamare i carabinieri accusando la suocera. Le due testimonianze non coincidono.