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"Simona era già morta, pochi minuti in piscina. Quando due di noi si sono tuffati..."
Le testimonianze sulla pallavolista trovata senza vita a una festa

Simona Cinà, le testimonianze su quei quindici minuti fatali
Proseguono le indagini sulla morte di Simona Cinà, la pallavolista 20enne trovata senza vita a bordo piscina durante una festa in una villa privata a Bagheria (Palermo). I genitori della ragazza avevano parlato di stranezze al momento del loro arrivo sul posto, non erano presenti alcolici e i vestiti della ragazza non si trovavano. Ma ora diversi testimoni hanno deciso di uscire allo scoperto e la Procura smentisce la famiglia della vittima sulle circostanze citate. Simona si è immersa per fare un bagno in piscina fra le 3,30 e le 3,45 del mattino di sabato scorso. "Quando l’abbiamo vista, - dicono alcuni testimoni a La Repubblica - due di noi si sono tuffati immediatamente, con tutti i vestiti addosso e l’hanno tirata fuori".
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Era già troppo tardi, però. Le manovre per cercare di rianimarla non hanno avuto esito. Alle cinque del mattino era tutto finito. "Non respirava, dalla bocca le usciva acqua", è la testimonianza drammatica dei giovani che si affannano attorno a lei. Le praticano le manovre, schiacciano il petto per praticare il massaggio cardiaco, lasciano dei segni sul corpo. Parte la chiamata al 118: sono le 4,10. Alle 4,23 arrivano i soccorritori: le tentano tutte, ma anche loro senza successo.