Le mosche carnivore non si sono estinte e sono tornate - Affaritaliani.it

Cronache

Le mosche carnivore non si sono estinte e sono tornate

La specie si è estinta nel 1836, è apparsa nel 2010 in Spagna. Non si hanno molte informazioni su di esse

Le mosche carnivore non si sono estinte, l'ultimo avvistamento arriva dalla Francia

La notizia arriva dalla Francia, dove sono state avvistati alcuni esemplari di Thyreophora cynophila, meglio conosciute come mosche carnivore. L'ultima volta che questa specie pericolosa è stata vista era nel 2010, in Spagna, ma gli esperti avevano dei dubbi in merito visto che la loro estinzione risale al 1836.

Come sono fatte le mosche carnivore

Le mosche carnivore sono anche note con il nome di "mosche dell’avvoltoio barbuto". Non si hanno molte informazioni su esse, poichè essendosi estinte nel 1836, gli esemplari non sono potuti essere oggetto di studi approfonditi. Però grazie agli ultimi avvistamenti possono favorire le ricerche scientifiche in merito.

Già dal 2018, peraltro, sulla base di possibili segnalazioni erano in corso delle ricerche per rintracciare questo tipo di insetti e fotografarli per ottenere ulteriori informazioni. Ma, come spesso accade, i nuovi avvistamenti sono arrivati solo grazie a una fortunata coincidenza.

Per ora si sa che la loro caratteristica principale è la testa di colore arancione brillante, con il resto del corpo nero. Sono insetti prettamente invernali, in quanto il freddo non infastidisce le larve, e il loro cibo preferito sono le carcasse in decomposizione di animali, sia domestici sia selvatici.

Precisiamo che il rischio di incontrarne una dal vivo è piuttosto remoto, anche perché al momento pare che gli esemplari in vita siano rarissimi, ma gli scienziati sottolineano che è importante riuscire a riconoscerle, da cittadini per tutelare la nostra salute ma anche da ricercatori per ottenere nuove informazioni sulla loro fisiologia e sulla loro storia.

L’ultimo avvistamento confermato, dopo oltre un secolo e mezzo, risale in particolare al febbraio scorso, quando un guardiano del Parco nazionale dei Pirenei le ha notate sulla carcassa di un cinghiale morto, a un’altitudine di circa 1.700 metri. Da allora l'attenzione su questi animaletti è altissima, ed è probabile che arrivino presto ulteriori novità.