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Liposuzione fatale, una paziente esce allo scoperto: "Stavo per morire anch'io, avevo la febbre a 41"
Spunta un caso analogo a quello costato la vita a una donna ecuadoriana di 46 anni

Liposuzione fatale, spunta un'altra paziente: stessa clinica e stesso dottore: "Salva per miracolo"
Ana Sergia Alcivar Chenche, 46 anni, ecuadoriana di origine, residente a Genova, è morta ieri in seguito a una liposuzione effettuata in un ambulatorio abusivo di Roma che era "già stato sequestrato per tre volte". Ora il medico che l'ha operata è indagato e con lui anche l'anestesista e l'infermiera. Il dottore in questione ha precedenti per lesioni. Il malore della donna è avvenuto mentre era sotto i ferri. Inutile la corsa al pronto soccorso, non c'è stato nulla da fare. Ma il caso in questione non è isolato. Un'altra donna esce allo scoperto e racconta la sua brutta esperienza nello stesso ambulatorio.
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"Ho pianto ieri. Ho pianto leggendo che una donna di 46 anni è morta dopo una liposuzione. Potevo essere io. Avevamo la stessa età. Lo stesso intervento. Lo stesso medico. Emini Gercaliu, donna di origine albanese porta ancora le ferite, fisiche e psicologiche, di quella storia terribile. "Sono stata miracolata. I medici - spiega la donna a La Repubblica - mi hanno tirata per i capelli. Avevo un’emorragia e una setticemia acuta. E il dottore non voleva portarmi in ospedale. Temeva le conseguenze".
"Dopo l'intervento - prosegue - mi era venuta la febbre a 41. Usciva liquido e sangue dalle ferite. Ero in stato di semincoscienza. Non riuscivo a parlare bene. Non capivo. Perdevo liquidi dai fori della liposuzione. Solo dopo avermi portata a casa sua e quattro giorni di tentativi per curarmi si è deciso a portarmi al pronto soccorso: fate qualcosa, sta morendo, ha detto ai medici".