Cronache
Lodi, identificato rapinatore ucciso: è un 33enne romeno
Lodi, identificato il rapinatore ucciso: è un 33enne ed è stato riconosciuto dal fratello
E' stato identificato l'uomo che nella notte tra giovedì e venerdì è morto dopo essere stato colpito da una fucilata durante un tentativo di furto in un'osteria-tabaccheria a Gugnano di Casaletto Lodigiano (Lodi). Si tratta di un romeno di 28 anni le cui impronte digitali non erano mai state censite dalle forze dell'ordine. In mattinata un fratello si è presentato dai carabinieri accompagnato da un avvocato per il riconoscimento. Mentre arriva la conferma che il locale riaprirà domani, gli investigatori stanno cercando di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti che hanno portato Mario Cattaneo, il ristoratore 67enne indagato per omicidio volontario, a sparare col suo fucile da caccia colpendo alla schiena il ladro. L'uomo, sentito ieri pomeriggio dagli inquirenti, ha sostenuto che il colpo è partito durante una colluttazione.
Cattaneo, secondo il difensore Vincenzo Stochino, "è disperato. Solo oggi ha acquisito la consapevolezza di quanto è successo: continua a dire 'non dovevo scendere, non dovevo scendere'. Nell'interrogatorio di ieri ha cercato faticosamente di ricordare quanto è successo ma lo ha fatto come se riguardasse un estraneo. Solo oggi ha compreso la tragedia e ha cominciato a provare il dolore per sé e per una vita spezzata". L'ipotesi di omicidio volontario dovrà essere verificata dai riscontri prima di essere confermata o trasformata in eccesso colposo di legittima difesa o essere derubricata in legittima difesa senza neanche la necessità di un processo.
Gli investigatori continuano anche le ricerche per individuare i complici del 28enne che lo hanno aiutato a fuggire per qualche centinaio di metri fino alla stradina vicina al cimitero dove è stato trovato morto, lo hanno spogliato per rendere più difficile l'identificazione e hanno avvertito il 118 per farlo ritrovare. Sulla vicenda dopo le polemiche di ieri, oggi interviene anche Silvio Berlusconi. "Tragedie come quella di Lodi sono una sconfitta per tutti - dice il leder di Forza Italia -. Prima di tutto per lo Stato che non è in grado di svolgere la sua prima funzione: difendere la vita, la sicurezza e la proprietà dei cittadini. Quando una persona è costretta a difendersi da sola sarebbe assurdo che venisse perseguita per questo.
La responsabilità di questa morte non è certo di chi si è difeso, è prima di tutto di chi ha aggredito la proprietà di una persona, e poi dello Stato che non ha saputo impedirlo". Intanto in paese è stata lanciata una petizione dal titolo "Io sto con Mario" per dare un sostegno morale al ristoratore. L'hanno promossa gli amici dell'osteria "dei Amis". Le firme inizieranno ad essere raccolte da domenica al bar Carpe Diem di Caselle Lurani, paese vicino a Casaletto. "Vogliamo dare un segno concreto di vicinanza a lui e alla famiglia, e se sarà il caso saremo pronti a raccogliere testimonianze e racconti di chi lo conosce bene - spiegano i promotori -. È importante che si sappia che Mario non è uno scapestrato che si alza e spara, ma una persona perbene, e di grande fiducia".