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Cronache
Migranti, la Guardia costiera libica apre il fuoco durante uno sbarco: 3 morti
Foto: LaPresse

Migranti, la Guardia costiera libica apre il fuoco durante uno sbarco: 3 morti

Tre migranti uccisi, e almeno altri due feriti, da colpi d'arma da fuoco sparati dalla Guardia costiera libica: è il bilancio del grave incidente avvenuto ieri notte a Khums, est di Tripoli, durante le operazioni di sbarco di migranti intercettati in mare e riportati a terra. L'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr) ha chiesto un'indagine urgente, condannando "la tragica perdita di vite umane".     “Questo incidente dimostra chiaramente che la Libia non è un porto sicuro per lo sbarco” ha dichiarato l’inviato speciale dell'Unhcr nel Mediterraneo Centrale, Vincent Cochetel, sottolineando la necessità di una “maggiore solidarietà tra gli Stati costieri del Mediterraneo”. Un episodio di violenza che, secondo Cochetel, ha evidenziato anche l’urgenza di “aumentare la capacità di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo, comprese le navi delle Ong, al fine di aumentare la probabilità di operazioni di salvataggio che portino a sbarchi in porti sicuri fuori dalla Libia”. A dare la notizia è stata l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) che in una nota, citando la testimonianza del suo personale presente sul posto, ha raccontato che "le autorità locali hanno iniziato a sparare nel momento in cui alcuni migranti, scesi da poco a terra, hanno cercato di darsi alla fuga".

La sparatoria durante lo sbarco di più di 70 persone

Identica la ricostruzione del Comitato internazionale di soccorso (Irc), partner di Unhcr, secondo cui la sparatoria si è verificata durante lo sbarco di più di 70 persone; alcune scese da poco a terra hanno cercato di dileguiarsi per evitare di essere portati nei campi libici di detenzione per profughi. Due dei migranti sudanesi, raggiunti dai colpi d'arma da fuoco, sono morti sul momento mentre un terzo è deceduto durante il trasporto in ospedale e altri due - cinque secondo l'Oim - sono rimasti feriti. "Le sofferenze patite dai migranti in Libia sono intollerabili", ha affermato Federico Soda, capo missione Oim in Libia. "L'utilizzo di una violenza eccessiva ha causato ancora una volta delle morti senza senso, in un contesto caratterizzato da una mancanza di iniziative pratiche volte a cambiare un sistema che spesso non e' in grado di assicurare alcun tipo di protezione".    Il tragico incidente in Libia si è verificato all’indomani di un flash mob a Roma contro il rifinanziamento della missione libica da parte dell’Italia. “Rinnoviamo l’appello a sospendere la collaborazione con la Libia che ci rende complici di gravi crimini nei confronti di migliaia di persone”, ha detto Riccardo Noury di Amnesty International. “La Guardia costiera libica è un corpo paramilitare e paracriminale che fa parte della complessiva organizzazione di trafficanti di esseri umani che gestiscono i fluissi di migranti nel Mediterraneo” ha denunciato il senatore Luigi Manconi.

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