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Cronache
Molestie sessuali: Selvaggia Lucarelli smonta l'autodifesa di Asia Argento

Selvaggia Lucarelli interviene nella diatriba riguardante Asia Argento e le presunte molestie sessuali a un minorenne nel 2013. Ovvero l'attore Jimmy Bennett oggi 22 anni, al quale - secondo il New York Times  -l'attrice avrebbe versato in segreto la somma di 380mila dollari a titolo di risarcimento.

Nella sua "arringa" virtuale, Selvaggia esordisce in medias res: "In altri tempi avrei messo del sarcasmo in quello che sto per scrivere, ma questa volta non lo farò, perché tempo fa ho sentito Asia Argento e un po’ avevo sperato che ci si potesse trovare a metà strada. Temo che invece tornerà ad odiarmi".

La scrittrice e opinionista televisiva ravvisa quindi "un po’ di problemi" nella replica di Asia Argento al New York Times, e procede a elencarli. "Il primo è che si sta dicendo che la vittima (Jimmy Bennett, ndr) è bugiarda, e lo sta dicendo colei che per mesi ha ribadito l’importanza di credere alle vittime".

"Il secondo" prosegue, "è che sta dicendo che uno dei giornali americani che più ha supportato lei e il #metoo (con inchieste varie su Weinstein) è improvvisamente un giornale di peracottari. Che gli americani, quelli buoni che le hanno sempre creduto, mica come gli italiani brutti e cattivi, le si sono rivoltati contro per sport. O l’uno o l’altro".

"Il terzo" e a nostro avviso il punto più condivisibile della vexata quaestio, "è che non si paga nessuno che chiede soldi per qualcosa che non si è commesso. Lo si denuncia per estorsione".

"Il quarto è che la parola “compassione” male si sposa col comprare il silenzio a suon di dollari. E il silenzio l’ha comprato qualcuno prima di lei: Weinstein". 

"Il quinto è che la preoccupazione per “l’immagine” è stata una delle cose di cui si è meno preoccupato Bourdain nella vita (la Argento nella sua replica ha sostenuto di essere stata convinta dal deceduto ex compagno Anthony Bourdain a liquidare Bennett per evitare altre ritorsioni da parte del giovane con conseguenti "danni di immagine". Bourdain, commenta la Lucarelli, "ha sempre parlato (e scritto) coraggiosamente di droghe e altro che ometto, perché non serve".

Il peggiore problema dell'autodifesa della Argento, a parere di Selvaggia Lucarelli, viene lasciato per ultimo: "colui che avrebbe preso una decisione così contraddittoria di pagare una presunta vittima per tacere (ovvero il suddetto Bourdain, ndr), è morto. Non può più dire la sua. Esiste solo la versione di Asia. Che è passata dal pugno chiuso e “vi schiacceremo uomini schifosi” a “io non c’entro, ha deciso il mio uomo per me”. E no, non si difende la reputazione. Si difende la verità, al limite. E di conseguenza - eventualmente - la propria reputazione. "Le conclusioni le salto. L’ho promesso all’inizio. E così sia".

Ora si attende la replica della Argento, che senz'altro non si farà attendere.

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