A- A+
Cronache
Omicidio Pamela, ergastolo a Bossetti, caso Desirée: un anno di cronaca
Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa a Macerata

Dall'omicidio di Pamela Mastropietro alla tragedia familiare di Cisterna di Latina, dal raid contro i migranti di Luca Traini alla conferma in Cassazione dell'ergastolo a Massimo Bossetti. Sono i fatti di cronaca che hanno segnato il 2018:

- 30 gennaio: l'omicidio di Pamela Mastropietro. La giovane romana si allontana dalla comunità Pars di Corridonia, in provincia di Macerata, dove stava lottando per combattere la dipendenza dalla droga e si perdono le sue tracce. Il corpo della 18enne romana viene ritrovato fatto a pezzi in due valigie che vengono abbandonate nella zona industriale di Pollenza, in provincia di Macerata. Per la morte della ragazza finisce in carcere il nigeriano Innocent Oseghale, che al momento è imputato nel processo per omicidio e occultamento di cadavere.

- 3 febbraio: il raid di Luca Traini. Il 28enne, a bordo di un'auto nera, spara contro alcuni migranti in strada e ne ferisce sei. Traini viene condannato a dodici anni di reclusione con l'aggravante dell'odio razziale e del porto abusivo d'armi dalla Corte di Assise di Macerata. A fare da sfondo al delitto c'è l'omicidio di Pamela Mastropietro: Traini dice di voler vendicare Pamela, colpendo chi spaccia droga. 

- 7 febbraio: il delitto di Jessica Valentina Faoro. La ragazza di 19 anni viene uccisa a coltellate nell'appartamento al secondo piano dello stabile di via Brioschi 93, a Milano. Per l'omicidio il 14 dicembre sarà poi condannato all'ergastolo Alessandro Garlaschi, che ospitava la giovane in casa sua in cambio di lavori domestici. Il tramviere è accusato di averla uccisa con 85 coltellate

- 28 febbraio: la tragedia familiare di Cisterna di Latina. Un appuntato dei carabinieri, Luigi Capasso, spara alla moglie Antonietta Gargiulo, da cui era separato, nel garage dell'abitazione dove viveva la donna, poi si barrica in casa e, dopo aver ucciso le figlie, di 8 e 14 anni, si suicida. La donna sopravvive alla strage e dopo qualche giorno, quando le sue condizioni migliorano, apprende della morte delle figlie. Non potrà assistere nemmeno ai funerali.

- 29 settembre: il massacro di Cursi, in provincia di Lecce. Sono da poco passate le 23 quando Roberto Pappadà, 57 anni, dopo aver atteso il rientro a casa dei suoi vicini, li uccide a sangue freddo a colpi di pistola. Ha in mano una 357 magnum detenuta illegalmente e apre il fuoco contro Andrea Marti, 35 anni, contro i genitori Francesco Antonio Marti, 63 anni, pensionato, e Fernanda Quarta, 60 anni, casalinga. Con loro c'è anche la sorella della donna Maria Assunta Quarta, 52 anni. Padre e figlio muoiono sul colpo mentre la 52enne muore in ospedale. L'unica sopravvissuta è Fernanda. Alla base del triplice omicidio futili motivi di vicinato: ''parcheggiavano la macchina sempre davanti casa mia'' dirà poi Pappadà.

 - 13 ottobre: ergastolo confermato per Bossetti. La Cassazione conferma la condanna all'ergastolo a Massimo Bossetti, condannato in primo e secondo grado per l'omicidio di Yara Gambirasio. La 13enne di Brembate di Sopra era scomparsa il 26 novembre 2010 e il suo corpo venne trovato il 26 febbraio 2011 in un campo incolto a Chignolo d'Isola, nel Bergamasco. Secondo le motivazioni rese note dopo una decina di giorni dalla Suprema Corte non c'è nessun dubbio sull'attribuzione a Massimo Bossetti del dna trovato sulle mutande di Yara Gambirasio.

- 19 ottobre: l'omicidio di Desirée Mariottini. La 16enne di Cisterna di Latina viene trovata morta in uno stabile abbandonato e occupato da spacciatori nel quartiere San Lorenzo a Roma. Secondo la procura di Roma Desiree sarebbe stata vittima di uno stupro di gruppo e di un omicidio volontario, in quanto qualcuno le avrebbe dato talmente tanta droga da provocarne la morte. In seguito alla sua morte vengono fermate quattro persone, tutti africani, accusati a vario titolo di omicidio e stupro, e un pusher italiano 36enne.

- 7 dicembre: Pene ridotte per Martina Levato e Alexander Boettcher. La Cassazione conferma la condanna per la 'coppia dell'acido' ma diminuisce la pena di sei mesi per Martina Levato, che dovrà scontare quindi 19 anni e sei mesi, e di due anni per Boettcher, che sconterà quindi 21 anni di carcere. La quinta sezione penale della Suprema Corte di fatto elimina la condanna per gli imputati relativa all'associazione a delinquere. Pena ridotta anche per Andrea Magnani da 9 anni e quattro mesi a 8 anni, 9 mesi e 10 giorni.

- 19 dicembre: respinta archiviazione su morte bimbo a Maccarese. Il gip di Civitavecchia Francesco Filocamo rigetta la richiesta di archiviazione avanzata dal pm sulla morte di Alessandro Elisei, il bambino di 11 anni trovato morto in un canale d'irrigazione a Maccarese, il 3 ottobre del 2016. In particolare le indagini ripartono dalla ricerca di un video che sarebbe stato girato da un ragazzino e che, secondo la testimonianza di una compagna di Alessandro, avrebbe ripreso quanto accaduto quel giorno. Il video, che sarebbe anche stato postato su Youtube, sarebbe poi stato cancellato dal fratello dell'autore. ''Hai fatto un casino'', avrebbe detto il fratello del ragazzo che lo aveva girato. Subito dopo la tragedia tra le ipotesi vagliate anche quella del gioco finito male. Al momento la procura indaga per omicidio volontario ma non ci sono indagati, ipotesi di reato formulata per permettere di eseguire le indagini necessarie.

- 25 dicembre: l'omicidio di Marcello Bruzzese. E' il giorno di Natale quando il fratello del collaboratore di giustizia di 'ndrangheta Biagio Girolamo Bruzzese, Marcello di 51 anni, inserito in un programma di protezione, viene freddato a colpi di pistola. L'uomo viene crivellato di colpi da due killer mentre parcheggia la sua auto in garage, nel centro di Pesaro.

- 26 dicembre: tifoso muore dopo scontri Inter-Napoli. Daniele Belardinelli, 35 anni di Varese, viene travolto da quello che secondo gli investigatori sarebbe un "suv di colore scuro", durante gli scontri prima della partita Inter-Napoli. Sul caso sono in corso le indagini.

- 28 dicembre: aperta nuova indagine sulla tragedia di Rigopiano. Un nuovo fascicolo di indagine viene aperto dalla Procura della Repubblica di Pescara sulla tragedia dell'hotel di Rigopiano nel Comune di Farindola, dove una valanga, il 18 gennaio 2017, travolse la struttura procurando la morte di 29 persone tra ospiti e personale dell'albergo. Sono sette i nuovi avvisi di garanzia. Fra le persone coinvolte figura l'ex prefetto Francesco Provolo e i due viceprefetti distaccati Salvatore Angieri e Sergio Mazzia. Con loro i dirigenti Ida De Cesaris, Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva. Salvatore Angieri è l'attuale vicario del prefetto di Macerata, mentre Mazzia è il vicario del prefetto di Crotone. Per tutti i funzionari di prefettura, compreso il prefetto, si ipotizza il reato di frode in processo penale e depistaggio. 

Commenti
    Tags:
    omicidio pamelabossettidesirée
    Iscriviti al nostro canale WhatsApp





    in evidenza
    Caso gioielli, Scotti punge Fagnani: “Belva addomesticata? Devi fare i nomi”

    La conduttrice vs Striscia la Notizia

    Caso gioielli, Scotti punge Fagnani: “Belva addomesticata? Devi fare i nomi”

    
    in vetrina
    Affari in Rete

    Affari in Rete





    motori
    Dacia rivoluziona il nuovo Duster, più tecnologico e sostenibile

    Dacia rivoluziona il nuovo Duster, più tecnologico e sostenibile

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.