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Cronache
Omicidio Willy, i testimoni: ‘Era a terra svenuto, gli saltavano sul corpo’

Omicidio Willy, l’amico: “Lo picchiavano con ferocia, lui era svenuto”

Nell'ordinanza di custodia cautelare del gip di Velletri a carico degli aggressori di Willy Monteiro è scioccante la testimonianza di Emanuele Cenciarelli, il giovane che la notte tra sabato e domenica era in compagnia del 21enne assassinato. "Stavamo tornando alla macchina, parcheggiata in largo Oberdan quando abbiamo sentito dei giovani discutere violentemente - è il ricordo del testimone -. 

Willy si è voltato ed ha riconosciuto in uno dei protagonisti un suo amico, Federico. Si è avvicinato ed io vedendo la gravità del diverbio l'ho dissuaso dall'intervenire. Mi ha dato ascolto e ci siamo incamminati verso l'auto senza accorgerci di essere inseguiti. In pochi minuti siamo stati circondati da quattro giovani che ci hanno aggredito con una ferocia inaudita. Ho cercato di fare scudo con il mio corpo a Willy che era a terra. Io stesso sono stato picchiato. Per venti minuti abbiamo subito l'aggressione. Poi sono andati via. Willy era a terra svenuto e non parlava".

"Senza che io e Willy potessimo accorgerci di ciò che stava accadendo - ha detto Cenciarelli - venivamo aggrediti da alcuni ragazzi, tra i quali riconoscevo subito i due che stavano poco prima discutendo con Federico amico di Willy. Ricordo l'immagine di Willy steso per terra e i ragazzi che lo colpivano violentemente con calci e pugni. Il mio istinto di protezione mi spingeva a gettarmi addosso a Willy per cercare di proteggerlo dai colpi che stava ricevendo urlando agli aggressori che io e Willy non c'entravamo niente con quanto eventualmente era accaduto prima.

Tutte le mie richieste finivano nel vuoto tanto che io stesso venivo colpito da calci e pugni sempre dagli stessi ragazzi che avevano aggredito Willy. Non riesco a quantificare il tempo dell'aggressione, ma posso dire che la violenza dei colpi da me e Willy era di violenza inaudita".

"Visto quanto fosse acceso il diverbio e l'inizio di qualche spintone tra Federico e i due ragazzi mi avvicinavo a loro e precisamente cercavo di dissuadere Willy dall'interessarsi alla vicenda, aggiungendo che ritenevo opportuno andarcene a casa. Willy mi assecondava e ci in camminavano verso la sua auto una Fiat Punto di colore grigio parcheggiata a pochi metri da dove ci trovavamo", ha aggiunto Cenciarelli. Allontanarsi, pero', non è bastato ai due ragazzi per sfuggire alla ferocia della banda di Artena. 

I testimoni: “Willy tremava, era inerme, gli saltavano addosso”

"Tremava, si agitava come se avesse le convulsioni. Abbiamo provato a prestare soccorso, poi è arrivata l'ambulanza. Noi siamo andati via perchè l'amico che era con me aveva riconosciuto negli aggressori di Willy i ragazzi di Artena. Abbiamo temuto ci picchiassero anche a noi". E' il racconto di Federico Zurma riportato nell'ordinanza del gip di Velletri.

"Ho un vivido ricordo di un paio di loro (degli aggressori, ndr), non ricordo però chi di preciso, che addirittura saltavano sopra al corpo di Willy steso in terra e già inerme". E' uno dei passaggi più drammatici del racconto di uno dei testimoni riportato nell'ordinanza di convalida dell'arresto dei 4 giovani accusati dell'omicidio di Willy Monteiro. "Per quanto io ricordi - continua il testimone - tutti i ragazzi da me descritti sferravano calci e pugni contro me e Willy"

Willy, l’autopsia conferma: lesioni multiple

Lesioni in diverse parti del corpo, non solamente su torace e addome. Un quadro politraumatico dovuto al pestaggio subito. È questo il primo risultato dell'autopsia eseguita all'istituto di medicina legale di Tor Vergata sul corpo di Willy Monteiro, il 21enne ucciso a calci e pugni nella notte tra sabato e domenica a Colleferro, vicino Roma. Secondo quanto si apprende, il primo esame si è svolto nel pomeriggio ed è durato circa 3 ore e mezzo.

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