A- A+
Cronache
Oncologia, sparito il cerotto “sollievo”: trattamento senza pietà per i malati

Mentre il “mondo” mediatico è impegnato a fare la conta quotidiana dei positivi di Covid-19 e quello politico si diverte a cercare i “volenterosi” tra un scranno e l’altro di Montecitorio e “Madama”, il sistema sanitario nazionale riserva un trattamento a dir poco “bestiale” alle migliaia di pazienti oncologici italiani, bloccando, di fatto, la distribuzione di farmaci essenziali per il dopo terapia. Alcune cure chemioterapiche vengono somministrate (causa affollamenti ospedalieri) in compresse, sostituzione del “normale” e classico metodo endovenoso.

Per molti però, gli effetti collaterali della variazione hanno avuto risvolti devastanti e il “prezzo” da pagare, in ordine di sofferenza, è estremamente elevato. Fino a qualche mese fa, ad alleviare i dolorosissimi sintomi post-chemio (nausea, diarrea, mal di stomaco o dolori lancinanti), al limite della sopportazione umana ci pensava il cerotto transdermico (a rilascio lento) “Sancuso” della Kyowa Kirin, considerato – per chi ne faceva uso – miracoloso soprattutto nei primi giorni, i più critici. Tuttavia sono diverse settimane che ci giungono, e da più parti, numerose e inquietanti segnalazioni di pazienti e/o dottori farmacisti che non riescono più a venirne in possesso.

Sparito il Sancuso, svanito nel nulla, introvabile o - in qualche rara eccezione - disponibile presso la Repubblica di San Marino e proveniente dagli Stati Uniti al “modico” costo di 180,00 euro o il “similare” nella farmacia della Città del Vaticano alla cifra pazzesca di 900,00 cadauno, quando invece - ricordiamolo bene - in precedenza era gratuito previa prescrizione del medico. Tariffe inaccessibili per la stragrande maggioranza degli utenti, se consideriamo poi che la sua efficacia non supera una sola settimana. Sul sito dell’AIFA viene segnalato il Sancuso come sospeso fino al 31 Marzo 2021 per “problemi regolativi”. Cosa significa “regolativi”? Qualcuno ce lo può illustrare con chiarezza? Cosa è successo tra la casa farmaceutica e lo Stato italiano e cosa ha indotto il fermo di un prodotto così rilevante atto a confortare i malati di cancro? Non basta l’inferno in terra che debbono già patire tutti i giorni? Dal danno alla beffa.

Sarebbe opportuno che ai “piani alti” qualcuno spieghi perché c’è ancora discriminazione tra medesimi pazienti oncologici; i ricchi e i poveri. E’ ammissibile che nel 2021 c’è chi può accedere alle cure e chi no? Critichiamo tanto la crudele sanità d’oltreoceano (statunitense in particolare) che condanna i meno abbienti alla rinuncia alle cure poi, dopo anni di battaglie, ancora permettiamo che tutto ciò avvenga anche in casa nostra. Il ministro Speranza (o chi per lui) dovrebbe dire a chi sta lottando tra la vita e la morte, assalito da indicibili sofferenze, cosa se ne fa dei “problemi regolativi” e della solita e incomprensibile burocrazia. Chi si sottopone a chemioterapia non dovrebbe disperarsi a cercare un farmaco che può rendergli l’esistenza un pochino, diciamo, più dignitosa, dovrebbe – in teoria - spettargli di diritto! Problema che non solo andrebbe approfondito ma anche - possibilmente – risolto, e alla svelta!   

 

 

 

Commenti
    Tags:
    oncologia
    Iscriviti al nostro canale WhatsApp





    in evidenza
    Caso gioielli, Scotti punge Fagnani: “Belva addomesticata? Devi fare i nomi”

    La conduttrice vs Striscia la Notizia

    Caso gioielli, Scotti punge Fagnani: “Belva addomesticata? Devi fare i nomi”

    
    in vetrina
    Affari in Rete

    Affari in Rete





    motori
    Lamborghini Urus SE: l'icona dei super SUV diventa ibrida

    Lamborghini Urus SE: l'icona dei super SUV diventa ibrida

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.