Piacenza, bimbo trovato morto in un'auto
Sempre meno minori in affido: ecco come aiutarli. L'intervista al Garante per l'Infanzia della Toscana, Grazia Sestini |
Piacenza, bimbo trovato morto in un'auto
- Un bambino di due anni è stato trovato senza vita, poco prima delle 17, a bordo di un'auto posteggiata in via Bresciani alla periferia est di Piacenza. Il 118 ha tentato invano di rianimarlo. I carabinieri stanno cercando ora di accertare le cause del decesso. Secondo le prime indiscrezioni potrebbe essere morto a causa del caldo. Secondo gli inquirenti infatti il piccolo si trovava nell'auto almeno dal mattino.
Bimbo nasce senza braccio e gambe. I genitori lo abbandonano - Lo hanno chiamato come il Papa, Francesco. E' un bimbo nato all'ospedale San Donato di Arezzo. Non ha le gambe ed è senza un braccio. I genitori, due stranieri, hanno fatto la terribile scoperta al momento del parto e hanno deciso abbandonarlo e di non riconoscerlo. Il piccolo, a cui medici e infermieri hanno voluto dare il nome del nuovo ponterice, è venuto alla luce con delle gravissime menomazioni. I genitori ci hanno pensato per due giorni, poi, hanno deciso di non riconoscerlo e di lasciarlo nell'ospedale San Donato di Arezzo dove è nato. È stato l'ospedale a prendersi cura di lui dopo l'abbandono.

Il piccolo ha trascorso il suo primo mese di vita al San Donato, coccolato dagli operatori. Poi è stato dato in affidamento a un istituto-famiglia in provincia di Arezzo. E come prevede la legge, ora sarà il tribunale minorile di Firenze a decidere se darlo in adozione a una famiglia vera. Dal punto di vista fisico sta benissimo: "È un bambino molto bello" dice chi lo ha visto. I genitori non sono di Arezzo e la gravidanza della donna non era stata seguita dai medici dell'ospedale San Donato. "Sembrava che i due fossero solo di passaggio ad Arezzo" dicono dalla struttura ospedaliera.
IL GARANTE: RILANCIARE IL PROGETTO 'MAMMA SEGRETA' - "La storia di Francesco, il bimbo, nato senza un braccio e le gambe che non è stato riconosciuto e lasciato in custodia all'ospedale San Donato di Arezzo, è una storia bellissima. Pur nella sua drammaticità testimonia la straordinaria rete dei servizi socio-sanitari della Toscana e della collaborazione pubblico/privato". Il Garante regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza, Grazia Sestini, interviene sulla vicenda, rilanciando il percorso di mamma segreta, rivolto alle donne che non intendono riconoscere il bambino.