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Maturità 2025, le tracce della prima prova: Paolo Borsellino con "I giovani, la mia speranza", Tomasi di Lampedusa e Pasolini
Via libera all'esame di stato, ecco le tracce della prima prova

Maturità 2025, via libera all'esame di stato per oltre 500mila studenti
Alle 8.30 di questa mattina sono iniziati gli esami di maturità per 524.415 studenti (511.349 candidati interni e 13.066 esterni). La prima prova scritta di Italiano è comune a tutti gli indirizzi di studio. Le tracce sono messe a punto dal ministero dell'Istruzione e sono in tutto sette, divise tra tre diverse tipologie: 2 analisi del testo, 3 tracce di testo argomentativo e 2 temi di attualità. Gli studenti avranno a disposizione al massimo sei ore per terminare il compito. Quest'anno sono 13.900 le commissioni per un totale di 27.698 classi.
Come funziona la prima prova scritta
La prima prova accerta sia la padronanza della lingua italiana (o della diversa lingua nella quale avviene l’insegnamento) sia le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti. Si svolge oggi alle 8:30 con modalità identiche in tutti gli istituti e ha una durata massima di sei ore.
I candidati possono scegliere tra tipologie e tematiche diverse: il Ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, economico e tecnologico, sociale. Gli studenti possono scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi.
La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato.
Maturità 2025, ecco le tracce della prima prova
Le due analisi del testo
Gli autori protagonisti dell’analisi del testo della prima prova della Maturità 2025 sono Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Tomasi di Lampedusa. L’opera di Pasolini proposta per l’analisi del testo per l'esame di maturità è una sua poesia tratta dall’opera “Dal diario”. A dirlo è il sito di Skuola.net precisando che si tratta di “Appendice 1”, poesia priva di titolo che rappresenta il sunto dell’itinerario letterario che l’autore ha percorso fin dagli anni della sua giovinezza. Mentre l’opera di Tomasi di Lampedusa proposta per l’analisi del testo è, come prevedibile, “Il Gattopardo”. Si tratta del passaggio in cui si parla della visita di Angelica, fidanzata di Tancredi, alla famiglia dei principi di Salina.
Le tre tracce di testo argomentativo
Gli anni Trenta e il New Deal sono gli argomenti proposti in una delle sette tracce sottoposte ai maturandi all'esame di Stato. Il testo è tratto da Piers Brendon 'Gli anni trenta. Il decennio che sconvolse il mondo' Carocci editore. Gli studenti devono sintetizzare il contenuto, individuare le motivazioni, offrire riflessioni e argomentare.
La seconda traccia della Tipologia B - testo argomentativo - è sul tema del “Rispetto” ed è incentrata su un articolo del giornalista di “Avvenire”, Riccardo Maccioni, indicato dall’articolo in questione come la parola dell’anno secondo Treccani e pubblicato il 17 dicembre 2024 sul sito del quotidiano.
La terza traccia della Tipologia B - testo argomentativo - è incentrata su un brano dal titolo “Un quarto d'era (geologica) di celebrità” del filosofo e saggista Telmo Pievani, pubblicato sulla rivista trimestrale “Sotto il Vulcano” che riflette sull’impatto ambientale (con relative tracce materiche) della nostra attuale civiltà e della cementificazione del territorio. A riportarlo è il sito Skuola.net
I due temi di attualità
La prima traccia del tema di attualità - tipologia C - ricorda il giudice Paolo Borsellino attraverso un testo dal titolo “I giovani, la mia speranza”, pubblicato su Epoca nel 1992, che riflette sull’importanza della cultura della legalità portata ai giovani come deterrente a lungo termine per la proliferazione della cultura mafiosa.
La seconda traccia del tema di attualità - tipologia C - riflette sulle piattaforme di social media, soffermandosi sul fatto che vi proliferano contenuti pensati per scatenare il sentimento dell’indignazione e che, proprio a causa di questo, finiscono per saturare la nostra capacità di indignarsi. Il tutto a partire da un testo di Anna Meldolesi e Chiara Lalli - “L'indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa” - pubblicato su Sette, supplemento settimanale del 'Corriere della Sera
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