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Resinovich, Visintin respinge le accuse: "Non ho ucciso io Liliana"
Il marito di Lilly: "Sto vivendo un dramma da tre anni, non lo auguro a nessuno"




Resinovich, lo sfogo in tv del marito di Lilly: "Sto vivendo un dramma"
"Io non ho niente a che fare con la morte di Liliana". Si difende così in tv a Tele4 Sebastiano Visintin dall'accusa a suo carico per l'omicidio di sua moglie, per cui al momento è l'unico indagato. "Vivo alla giornata, non penso a ieri non penso a domani. Se ci sarà il processo io sono qua, sono a disposizione. Sto vivendo - spiega Visintin - un dramma da tre anni e mezzo che non auguro a nessuno, però, come dicevo a Liliana, la vita è bella". Ma la descrizione del pm è molto precisa nel sua atto. "Se è omicidio o suicidio? "Non spetta a me - spiega il marito di Lilly - dare queste risposte, ci sono i consulenti, ci sono i miei avvocati".
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Ieri c'è stata uan nuova svolta nell'inchiesta sulla morte di Liliana Resinovich, gli inquirenti - in base a quanto risulta a Il Piccolo - avrebbero sequestrato tre lame che Visintin – attualmente indagato per l’omicidio volontario della moglie – avrebbe donato a un conoscente in Toscana oltre due anni fa. "Non è stato il marito a toglierle la vita, ma lui conosce l’identità dei responsabili", ha dichiarato un professionista che, venuto a conoscenza del sequestro di coltelli e forbici avvenuto nell’abitazione di Visintin durante la perquisizione dell’8 aprile scorso, ha deciso di scrivere alla pm titolare dell’indagine per informarla di aver ricevuto in dono, due anni fa, tre coltelli.