A Paestum la Borsa del turismo archeologico
L'intervista al direttore Ugo Picarelli, direttore e ideatore della Borsa del turismo archeologico
Di Eduardo Cagnazzi
Il Museo archeologico nazionale, l’area adiacente il Tempio di Cerere e la Basilica Paleocristiana di Paestum saranno le suggestive location della Borsa mediterranea del turismo archeologico che si svolgerà dal 27 al 30 ottobre. Giunta alla XIX edizione, la Borsa non è solo l’unico salone espositivo dedicato al patrimonio archeologico mondiale ed alle tecnologie multimediali e virtuali applicate alla cultura, ma anche occasione di incontro per gli operatori turistici italiani e stranieri. Un’opportunità offerta dall’Enit con il workshop tra domanda estera e offerta del turismo culturale ed archeologico, il borsino riservato alle contrattazioni. Un format, che cresce di anno in anno, come riferisce ad Affaritaliani.it Ugo Picarelli, direttore nonché ideatore della Borsa.
Direttore, la Bmta si conferma ancora una volta un format di successo in grado di rilanciare questo segmento, ancora poco sviluppato nel Paese, e la sua filiera. “Il format è testimoniato dalla collaborazione di organismi internazionali quali Unesco, Unwto e Iccrom, oltre che da oltre cento espositori, dalla presenza di 25 Paesi esteri, 300 relatori, 120 operatori dell’offerta, 58 tra conferenze ed incontri. L’archeologia svolge da sempre un ruolo strategico nello sviluppo del turismo e dei territori. E’ infatti merito delle risorse archeologiche se a partire dal XVI secolo si è diffuso il fenomeno del Grand Tour che ha dato inizio ai flussi turistici con fini culturali nel nostro Paese. Il patrimonio archeologico costituisce una grande risorsa ancora inespressa e pertanto da non sottovalutare. Il 2015 è stato l’anno d’oro per i musei italiani, circa 43 milioni di persone hanno visitato i luoghi della cultura statale generando incassi per 155 milioni di euro. Occorre però fare di più in termini di infrastrutture di collegamento. Molti siti museali, soprattutto al Sud, sono difficilmente raggiungibili e questo pregiudica qualsiasi possibilità di sviluppo per i territori interessati ”.
E quest’anno la Borsa assume un particolare significato. “Si, perché è la prima volta che il Parco archeologico di Paestum è protagonista diretto a seguito della recente riforma dei Beni culturali che lo vede in gestione autonoma scorporato dalla Soprintendenza archeologica che per 18 anni ha accompagnato quest’evento per contenuti scientifici e collaborazione tecnico-logistica”.
Vetrina di siti archeologici, ma Bmta anche momento di arricchimento di valori, costumi e tradizioni di popoli. “L’importanza del dialogo interculturale e dell’integrazione sociale è al centro dei temi in discussione. E’ per questo che ogni anno la Borsa dedica un’edizione ad un Paese ospite, costruendo un’immagine coordinata attorno a questa scelta. Il patrimonio culturale non è solamente elemento fondante della propria identità, ma anche potenziale strumento di vicinanza di valori, miglioramento della qualità dello sviluppo economico sostenibile e creazione di opportunità di lavoro qualificato”. Quali sono le novità di questa edizione? “Oltre alla seduta della Commissione degli assessori al Turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con la partecipazione del ministro Dario Franceschini, è previsto un incontro sulle politiche europee per lo sviluppo del turismo culturale. E, ancora, una rassegna sulle scoperte archeologiche più significative dell’ultimo anno, nonché vari focus sull’applicazione delle tecnologie nei beni culturali. Non mancheranno confronti su altri temi, come quello sulla professione dell’archeologo, ancora non regolamentata in Italia”.
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