Blaxploitalian, 100 anni di afrostorie nel cinema italiano
Blaxploitalian (Cent’Anni di Afrostorie nel cinema italiano) indaga la presenza dei neri nel cinema italiano, attraverso lo sguardo di Fred Kuwornu
Blaxploitalian (Cent’Anni di Afrostorie nel cinema italiano) indaga la presenza dei neri nel cinema italiano, attraverso lo sguardo di Fred Kuwornu, regista di origini ghanesi nato e cresciuto a Bologna e newyorkese d’adozione. L'intento è quello di porre l'attenzione su una presenza mai storicamente rilevante e vittima di 'tipizzazione' da parte di sceneggiatori/registi/produtto
Il documentario è presentato in occasione della Festa del Cinema , il 14 ottobre alla Casa del Cinema di Roma.
“È un dato di fatto che in Europa le etnie ‘altre’ vengono ampiamente sottorappresentate al cinema e in tv, sia sullo schermo con ricorrenti situazioni stereotipate che a livello produttivo ”, spiega Kuwornu mentre sta ultimando le fasi dell'iniziativa United Artists, “mi sono concentrato sugli attori ‘neri’ in generale, tutte persone che hanno avuto grandissima difficoltà a lavorare in Italia, relegati sempre in ruoli di immigrato o straniero, mai in ruoli ‘normali’ come che so, un medico”. Ed è da questo divario socio-culturale che nasce l’idea di raccogliere, archiviare e presentare il periglioso percorso di affermazione sociale che tarda in Italia ancora ad arrivare.
Blaxploitalian vuole però inserirsi all’interno di una più vasta campagna – “United Artists for Italy” – che riconosca i diritti degli attori ‘neri’ italiani e di altri gruppi sociali ne combatta la discriminazione professionale, seguendo la lettera di protesta inviata alla Bbc dall’attore Idris Elba.
Negli Stati Uniti per gli afroamericani il problema non sussiste”, continua Kuwornu, “semmai la questione si sposta per un’altra etnia, quella dei latinoamericani che, nonostante la presenza massiccia e il melting pot creatosi sul suolo Usa vengono relegati in ruoli di immigrati”
Il documentario prende le mosse dalla prima apparizione di attori neri avvenuta nel 1915 nel film Salambò di Domenico Gaido ; per poi passare al cinema neorealista anni quaranta/cinquanta di Paisà, Senza Pietà e Tombolo; agli anni sessanta/settanta con gli attori neri utilizzati nei , kolossal , poliziotteschi e nel soft-core (Zeudi Araya, Ines Pellegrini,); o Iris Peynado icona dei film di Benigni e Troisi; fino agli novanta dove i ‘neri’ (tra gli altri Livio Beshir, Denny Mendez, Germano Gentile, Salvatore Marino, Jonis Bascir.) interpretano spesso la parte di immigrati e non d’italiani qualunque.. L’arco narrativo del documentario si sviluppa intorno alla storia del regista Fred Kuwornu. Accorgendosi che fin da adolescente non si è mai visto riflesso nello specchio che i media italiani propongono della società, ha deciso di mettersi sulla traccia dei protagonisti Afroitaliani, Africani, Afroamericani che hanno lavorato nel cinema italiano.