Culture
Il patrimonio di Dario Fo va in Svezia: ancora polemica

Ancora polemiche sulla notizia diffusa dal maggior quotidiano svedese, che Dario Fo intenderebbe lasciare tutto il suo archivio alla Reale Accademia di Svezia. In un'intervista al Dagens Nyheter, infatti, lo scrittore Premio Nobel ha parlato dei suoi progetti. Il suo sogno è creare un museo interattivo, "un mondo teatrale alla Disneyland", da realizzare in un vecchio fienile ristrutturato di 400 mq che potrebbe contenere un intero teatro: scenografie, costumi, maschere... Cosa che in Italia non potrebbe realizzare a causa di una burocrazia complessa, della mancanza di fondi e altri problemi strutturali che riguardano la gestione dei beni culturali. Ma anche la sua produzione d'artista (schizzi, disegni e dipinti) oltre alle carte personali: l'intera carriera teatrale di Dario Fo è infatti documentata nei minimi dettagli. La moglie Franca Rame, morta nel 2013, conservò oltre mezzo secolo di manifesti e documentazione dei loro spettacoli tra immagini, filmati e video: oltre a 30 armadi pieni di recensioni e lettere con lodi, critiche e persino minacce.
Un patrimonio culturale ricchissimo. Che perderemo. Forse perché in Italia sarebbe molto più complicato, anche dal punto di vista burocratico, allestire un museo-archivio ad hoc. Come ricorda Angelo Tajani che vive a Stoccolma da quarant'anni, una sessantina di lavori di Dario Fo sono stati tradotti e rappresentati in Svezia già dalla fine degli anni '50, in teatri come lo Stadsteater e il Dramaten, il prestigioso teatro-accademia di arte drammatica della capitale. E questo anche grazie al regista livornese, emigrato in Svezia, Carlo Barsotti, il quale da sempre è il maggior supporto per la traduzione e le rappresentazioni nel Paese scandinavo dei lavori di Fo. Nonostante lo stretto legame tra il commediografo italiano e la Svezia, nel 1997 l'assegnazione del Nobel suscitò una certa impressione anche nella stampa locale. Proprio il Dagens Nyheter all'epoca scrisse: "Quest'anno il premio Nobel per la letteratura è stato assegnato a Dario Fo. Una scelta popolare. L'Accademia ha destato sorpresa nel premiare un drammaturgo controverso e giullare".
Non è del resto il primo caso. Molti anni fa Giuseppe Prezzolini, da tempo ritiratosi a Lugano, in Svizzera, scelse di conservare tutti i suoi lavori alla Biblioteca cantonale di Lugano che poteva riservargli un’intera stanza a lui dedicata, con tutte le sue carte ben ordinate, catalogate, disponibili. l'Italia non avrebbe potuto garantire altrettanto. Non solo: la via di Lugano l’hanno presa anche altri archivi importanti; quelli, per esempio di due importanti, significativi scrittori: Ennio Flaiano e Guido Ceronetti.