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Muccino, nuovo film: "A casa tutti bene". Carolina Crescentini scollatura hot

Gabriele Muccino, esce "A casa tutti bene". Carolina Crescentini hot



"Quando la famiglia si allarga diventa una sorta di villaggio tribale e le dinamiche che governano quei rapporti sono le stesse che governano l'animo umano all'interno della società tutta''. Gabriele Muccino è tornato definitivamente in Italia. E il suo nuovo film, 'A casa tutti bene', che 01 distribution porterà su oltre 500 schermi a partire dal 14 febbraio, rappresenta una sorta di manifesto di questo ritorno. 'A casa tutti bene' racconta la storia di una grande famiglia che si ritrova per festeggiare le Nozze d'Oro dei genitori, Alba e Pietro (Stefania Sandrelli e Ivano Marescotti), sull'isola dove questi si sono trasferiti a vivere. Una mareggiata improvvisa, però, blocca i traghetti e fa saltare il rientro previsto in serata costringendo tutti a rimanere lì, sull'isola, e a fare i conti con loro stessi, il proprio passato, con gelosie mai sopite, tradimenti, paure e improvvisi colpi di fulmine. ''È stata una lavorazione abbastanza epica, l'emozione subita e provata durante questa avventura è stata unica, speciale. Anche grazie, e soprattutto, all'adesione profondissima che hanno avuto tutti gli attori con i loro personaggi, restituendoli con lo stesso amore che ho avuto io nell'immaginarli, ma senza giudicarli'', dice ancora Muccino, che ha scritto il film insieme a Paolo Costella (''sceneggiatore con cui mi sono trovato benissimo dall'inizio ed è una cosa che non mi era mai successa prima'') e con il successivo contributo di Sabrina Impacciatore. Che nel film interpreta Sara, figlia dei festeggiati e sorella di Carlo (Pierfrancesco Favino) e Paolo (Stefano Accorsi).

''Una famiglia, una coppia, ogni individuo nella sua esistenza vive delle fasi. Qui i personaggi che possiamo considerare compiuti, come Pietro e Alba, non lo erano prima, come ora non lo sono i loro figli 40enni: la vita è tutta una questione di tempi. Ogni momento stabilisce il destino delle nostre vite, e dentro i vari labirinti in cui ci troviamo nella vita possiamo fare scelte giuste o sbagliate'', spiega il regista, che sulla scelta di girare tutto il film ad Ischia aggiunge: ''Ischia offriva una logistica ideale, scorci speciali e unicità, anche dal punto di vista delle luci''. Ma tornando ai personaggi, tantissimi, che animano e popolano 'A casa tutti bene', oltre ai già citati fanno parte del cast (che è stato ospite della prima serata di Sanremo, martedì 6 febbraio): Sandra Milo (Maria, la sorella di Pietro), Massimo Ghini (Sandro, malato di Alzheimer, figlio di Maria) e Claudia Gerini (Beatrice, moglie di quest'ultimo), Gianmarco Tognazzi (Riccardo, figlio di Maria) e Giulia Michelini (Luana, compagna di Riccardo e incinta), Carolina Crescentini (Ginevra, seconda moglie di Carlo-Favino, con cui ha una figlia di 6-7 anni) e Valeria Solarino (Elettra, divorziata da Carlo, con cui ha avuto una figlia, ora adolescente), Elena Cucci (Isabella, nipote di Maria, lì con la figlia Cristina) e Giampaolo Morelli (Diego, marito di Sara-Impacciatore). ''È stato bello interpretare un uomo sopra i 40, che viene da un fallimento amoroso anche doloroso e però ancora crede nell'amore'', dice Stefano Accorsi, che ritrova Muccino dopo 'L'ultimo bacio' e 'Baciami ancora': ''Un film così corale non l'ho mai fatto, con venti attori tutti assieme nello stesso momento'', aggiunge l'attore, che nel film incontra dopo molti anni la cugina con cui, da bambino, aveva scambiato il primo bacio, Isabella: ''E' una donna che crede ancora nell'amore e vuole concedersi una seconda possibilità. Viene travolta dai sentimenti e dalla possibilità di mettersi in gioco'', spiega Elena Cucci.

''Come accennato da Muccino, qui la famiglia diventa paradigma della società. Io personalmente il personaggio che interpreto sento di conoscerlo, ne conosco tanti così. Sfido chiunque a dirmi che non esistano famiglie disfunzionali'', dice Favino, che si ritrova sull'isola a dover ''tamponare'' gli scatti d'ira della sua seconda moglie, Ginevra, possessiva ed insicura, acuiti dalla presenza di Elettra, la prima moglie di Carlo: ''Questo è un personaggio molto distante da me - spiega Carolina Crescentini -. La cosa che mi sono chiesta, interpretando Ginevra, è stata però 'che cosa l'ha fatta diventare così?'. Secondo me è una donna che, anche se nel modo sbagliato, vuole difendere il suo ruolo all'interno di questa famiglia''. D'altronde, ''in una coppia non c'è mai una sola vittima e un unico carnefice'', come ricorda Giampaolo Morelli, marito fedifrago di Sara, Sabrina Impacciatore: ''Una donna che si occupa tanto della vita degli altri perché non ha il coraggio di confrontarsi con la propria. Che ha subito un tradimento e sta cercando una nuova affermazione di quella vita di coppia che anela possa tornare com'era, senza accorgersi in realtà che non potrà mai più succedere'', dice l'attrice, che sul film aggiunge: ''Questo è un film viscerale, che può piacere o meno, ma mai manipolatorio. Un film da cui non ti puoi proteggere''. Come sembra ormai senza protezione il personaggio interpretato da Gianmarco Tognazzi, Riccardo, la classica ''pecora nera'' della famiglia: ''Ho fatto pochi sforzi a dire il vero, visto che da adolescente ero così, ma ora non più'', ricorda l'attore, che ringrazia Muccino di avergli affidato un ruolo apertamente ispirato a quello interpretato dal padre Ugo in Io la conoscevo bene: ''Credo di poter dire che sia stata davvero un'esperienza straordinaria, solamente dopo lunghe tournée a teatro ho provato questa stessa sensazione di unione, ormai questo gruppo è diventato quasi come una comunità di recupero'', dice ancora Tognazzi, che sullo schermo fa coppia con Giulia Michelini: ''Luana si tiene per tutto il film, cerca di mantenere un basso profilo diciamo, però di fronte a quelle maschere, a quell'ipocrisia, non ce la fa più e sbotta senza possibilità di ritorno''. Ritorno alla normalità ormai precluso a Sandro e Beatrice, interpretati da Massimo Ghini e Claudia Gerini, per colpa dell'Alzheimer che ha colpito l'uomo: ''Muccino mi scrisse una lettera dove spiegava che avrei camminato tra Kierkegaard e Linus… La difficoltà è stata quella di cercare di non essere mai offensivo nei confronti della malattia, e quindi mi confrontavo spesso con lui per evitare che questo accadesse. Questa era una grande sfida, un po' come in Compagni di scuola, dove il mio personaggio era l'unico che non doveva far ridere'', racconta l'attore.

''Dopo anni che ci siamo sfiorati, ho amato molto poter lavorare con Massimo Ghini - aggiunge Claudia Gerini -, Muccino attraverso la metafora di un'orchestrazione mi ha spiegato che non c'erano ruoli predominanti ma che la coralità era al di sopra di tutto. E ho apprezzato da subito questo personaggio, che vive un amore grande, ma fatto di sfumature malinconiche, dolorose per dover affrontare questa situazione di difficoltà con il marito malato''. ''Noi donne siamo fatto per proteggere il mondo. Credo fermamente a questa frase che a un certo punto dico nel film'', confida Stefania Sandrelli, che spiega: ''Come tutte le madri, Alba è amorevole e attenta alla propria famiglia. E fa famiglia presuppone rapporti preziosi, rapporti al cubo, quello che provi per un figlio, per un padre, una madre, un fratello. Tutti, a un certo punto della propria vita, vogliono uscire dalla famiglia. Ma alla fine sempre lì ritorni''. A casa tutti bene, insomma? Non proprio, come avrete capito: ''Sì, perché sollevi il sasso e sotto non c'è erba fresca'', come sintetizza Ivano Marescotti: ''Si intuisce già dal manifesto del film, dove siamo tutti lì e sorridenti, ma alle nostre spalle c'è quel nuvolone che incombe. E che lascia presagire l'arrivo di una tempesta''. Ma tra Muccino e l'Italia è invece tornato il sereno? ''Di definitivo ci sono poche cose nella vita, ma sono sicuro che non andrò più a vivere in America. Magari ci tornerò a fare film, ma viverci no'', annuncia il regista, che fa anche chiarezza sul film di Luca Guadagnino, 'Chiamami col tuo nome', attualmente nelle sale e candidato a 4 premi Oscar: ''Sì, è vero, Luca era da tempo che voleva produrre il film e mi aveva chiesto se volevo girarlo io. Ma dopo averci riflettuto ho pensato che fosse una materia che non ero in grado di maneggiare''.

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