Culture
Piazza dei brevetti e dell’Innovazione della ricerca italiana
Presentata in conferenza stampa a Milano InnovAgorà, la piazza dei brevetti dell’innovazione italiana che si terrà presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano dal 6 all’8 maggio. Questa iniziativa, promossa da Miur, Cnr, Museo della Scienza, ha come protagoniste 171 innovazioni messe a punto da ricercatori provenienti da 48 università italiane, 13 enti di ricerca, e suddivise in tematiche che rappresentano le sfide più significative della ricerca di frontiera per i prossimi anni: robotica e intelligenza artificiale, nuovi farmaci, edilizia sostenibile, manifatture e materiali innovativi, agroalimentare, energia. Un made in Italy industriale di tutto rispetto. Insomma InnovAgorà non rappresenta solo una sfolgorante vetrina, ma vuole essere un catalizzatore di idee, favorire una vera collaborazione tra ricerca pubblica e imprese, prospettare soluzioni adeguate alle problematiche odierne stabilendo anche un confronto costruttivo sulle criticità.
Come ha esordito il presidente del Cnr Massimo Inguscio citando una famosa frase di Leonardo “ la luce della scienza cerco e il beneficio”, InnovAgorà trasforma per tre giorni il Museo in una grande piazza per progettare il futuro.
E’ tempo che il patrimonio di cultura tecnologica dell’Italia – questa l’opinione anche di Giuseppe Valditara responsabile del Dipartimento Università del Miur- venga valorizzato come si compete a un paese che nella ricerca vanta 3900 brevetti attivi. Quello che manca è la scarsa attitudine a fare rete. Per questo uno degli scopi di InnovAgorà è quello di puntare sul trasferimento tecnologico: dalla ricerca all’impresa.
E proprio in questo prospettiva viene ripresa l’idea della candidatura di Milano come nuova sede del Tribunale europeo dei brevetti, ancora per poco residente a Londra.
Per rafforzare ulteriormente la collaborazione tra ricerca e impresa si sta pensando, da parte del Miur, di istituire una nuova figura di dottorato industriale da svolgersi per buona parte all’interno dell’impresa. La ricerca è asset centrale e volano di crescita per un paese moderno, tanto più per l’Italia, se si tiene conto che un miliardo investito in ricerca contribuisce a un aumento del Pil dello 0,2%.
Questa iniziativa punta in modo vigoroso a rivalutare il ruolo della ricerca e della ricerca applicata in particolare, rinforzando quella collaborazione tra università e mondo imprenditoriale essenziale in un paese moderno per produrre crescita e benessere. Forse ci si sta accorgendo con enorme ritardo che gli investimenti in ricerca e sviluppo, oltre a quelli dedicati alla formazione, sono fondamentali per innescare una crescita strutturale e duratura.