Culture
Popolo e populismo, il viaggio di Bruscino e Postiglione al cuore della crisi della globalizzazione

Populismo, minaccia alla democrazia od opportunità per superare la crisi di rappresentanza della democrazia liberale? L'imprenditore Angelo Bruscino e il giornalista Alessio Postiglione cercano di offrire una risposta in "Popolo e populismo" (Cairo editore, pagine 170, 14€), saggio che presentano a Roma venerdì 24 alle ore 18.00 presso la Società Dante Alighieri (Piazza Firenze, 27), insieme al direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano e all'ex direttore del Mattino Alessandro Barbano. Gli autori legano l'emergere dei partiti antisistema ai "perdenti della globalizzazione", fra i quali il ceto medio, ovunque in sofferenza. Questa borghesia impaurita ha messo in discussione anche la Ue, appiattitasi su di una agenda liberista, dopo la caduta dell'Urss, inseguendo le sirene di nuovi movimenti che hanno fatto della retorica protezionista, etnica o economica, la loro ragione d'essere. Sullo sfondo, l'emergere di un nuovo "atlantismo trumpiano", non più filo Ue, ma critico verso la Germania e il suo poderoso surplus commerciale, fattore di instabilità politica su scala globale. La democrazia liberale è, dunque, soprattutto la crisi di un liberismo che ha prodotto assetti politici "postdemocratici", secondo gli autori che citano Colin Crouch e Karl Polany. Il libro, in definitiva, lascia aperte varie strade e interpretazioni, offrendo una utile cornice esplicativa a fenomeni d'attualità, che includono lo sviluppo dei social media, la geopolitica e l'America di Trump.