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Culture
Preraffaelliti in mostra: nelle loro tele poesia, mito e bellezza
John William Waterhouse ,1849-1917, La Dama di Shalott, 1888 Olio su tela ©Tate, London 2019

di Simonetta M. Rodinò

 

Tutto ebbe inizio intorno alla metà dell’Ottocento a Londra. La metropoli si stava modernizzando più velocemente in tutto il pianeta, all’avanguardia della rivoluzione industriale: ricca di fabbriche, magazzini, nuovi canali e con il  Tamigi affollato non solo di vele e battelli a vapore, ma soprattutto  di navi da trasporto provenienti da tutto il mondo.

 

In questo contesto storico, nel 1848, Dante Gabriel Rossetti, William Holman Hunt  e  John Everett Millais, studenti delle Royal Academy Schools, si erano conosciuti e condividevano un’intensa frustrazione nei confronti dell’insegnamento accademico tradizionale, legato agli antichi maestri.

Il trio, deciso a favorire un nuovo realismo e valori anticonformisti, reclutò altri quattro studenti di analoga visione ‒ Stephens, Collinson, Woolner, il fratello di Rossetti William Michael ‒ per arrivare al numero di sette. Associandosi in una “confraternita”, il gruppo si allineava sia alle corporazioni medievali sia ai moderni movimenti operai che vi si ispiravano.

 

Il termine “Preraffaelliti” rendeva omaggio agli artisti sperimentali italiani del Trecento e del Quattrocento, implicitamente sminuendo i più tardi “Raffaelliti”, seguaci di Raffaello e di altri pittori del pieno Rinascimento; mentre il numero sette ricordava le società segrete. I confratelli segnalavano una comune appartenenza apponendo alle proprie opere la misteriosa sigla “PRB”.

 

Una selezione di ottanta opere dei sette studenti oltre a quelle di artisti vicini alla loro cerchia è ospitata nella mostra “Preraffaelliti. Amore e desiderio” da oggi a Palazzo Reale di Milano.

 

La rassegna, da non perdere, si snoda per sezioni. Tra queste,  “Pittori poeti” -  molti membri della cerchia preraffaellita erano anche scrittori, e si confrontavano con brani da Chaucer, Dante, Shakespeare… facendone i soggetti e dei loro dipinti -; “Una fede laica” - i Preraffaelliti diedero nuova vita a soggetti religiosi che ritenevano avessero ancora attuale rilevanza - ; “Fedeltà alla natura” -  furono i primi artisti a mostrare tele eseguite all’aperto o comunque non in studio: il metodo era di esecuzione molto lenta e gli amici posavano per settimane nei panni dei personaggi, mentre gli scenari venivano ritratti sul posto nel corso di periodi ancora più lunghi -; “Amore romantico” - il loro stile di vita bohémien rigettava ogni convenzione sociale e artistica. Molti loro disegni rappresentano amanti in situazioni emotive articolate -; “Bellezza dell’anima, bellezza del corpo” - dove le figure femminili abbigliate molto elegantemente sono cariche di sensualità; “Mito” -  miti e  leggende alimentavano i dipinti di grandi dimensioni di un repertorio di storie d’amore e di mistero -.

 

L’esposizione prodotta dal Comune di Milano e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE è organizzata in collaborazione con Tate e curata da Carol Jacobi, Curator of British Art, 1850 - 1915 di Tate Britain.

 

I TABLEAUX VIVANTS -  ingresso libero in Piazzetta Reale

Nelle serate di mercoledì 19 e giovedì 20 giugno, alle ore 21:30 in Piazzetta Reale, alcuni dei quadri più famosi della collezione presente in mostra prenderanno vita grazie a un vero e proprio tableau vivant con 6 attori teatrali

 

 

“Preraffaelliti. Amore e desiderio”

Palazzo Reale - Piazza del Duomo 12 – Milano

19 giugno  -  6 ottobre 2019

Orari: Lunedì 14,30 - 19,30 Martedì - mercoledì - venerdì - domenica 9,30 - 19,30 Giovedì e sabato 9,30 - 22,30 

Ingressi: intero € 14,00 | ridotto € 12,00   -  Biglietto open € 17,00

Infoline: 02 54914

Catalogo: 24ORE Cultura Edizioni

www.mostrapreraffaelliti.com

 

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Tags:
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