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Salone del Libro, Lagioia apre a Orsini: "Nessuna preclusione su di lui"
Alessandro Orsini

Salone Libro, Lagioia: "Nessun 'no' a priori a Orsini, da casa editrice assurda polemica"

"Non c'è stato da parte nostra alcun 'no' a priori alla presenza di Alessandro Orsini al Salone del Libro. Con la casa editrice ci stavamo ancora scambiando delle mail e non avevamo ancora risposto su Orsini, non eravamo arrivati ancora ad alcuna conclusione, stavamo decidendo e ne stavamo parlando. Questa polemica è assurda".

Risponde con tono sorpreso all'Adnkronos il direttore del Salone del Libro di Torino Nicola Lagioia, commentando l'articolo della casa editrice del professor Orsini, la Paper First, che sul Fatto Quotidiano lamenta il diniego alla presenza del professore al Salone Del Libro di Torino per il suo libro 'Ucraina, Critica della Politica Internazionale'. "Il Salone di Torino non sembra intenzionato" a dare "spazio al libro di Orsini", scrive Marco Lillo. Che tuona: "L’esclusione di Orsini sarebbe un cedimento al conformismo sul tema della guerra".

Ma il direttore Lagioia assicura: "Non c'è nessun 'caso', la sua casa editrice ha montato un caso incomprensibile, peraltro pubblicando il contenuto incompleto di mail private, non so perché: per creare polemica, per vendere più libri, chissà. Strano, perché con loro i rapporti sono sempre stati ottimi". E racconta che c'è stato effettivamente uno scambio di mail per stabilire le presenze degli autori, come sempre avviene: "Stavamo facendo, come facciamo con tutti gli editori, il 'gioco della torre' con i loro stessi autori: ci sono tre posti, voi ci proponete dieci autori, come ci regoliamo? Il 'no' aprioristico per Orsini non c'era stato, nemmeno c'è stato il tempo di farselo eventualmente dire che sono saltati a delle conclusioni", scandisce Lagioia. Tanto è vero, è la tesi del direttore, che "con un precedente libro che ci avevano proposto, avevamo già dato la disponibilità ad avere come relatore Orsini, tanto per dire che non c'è alcuna preclusione aprioristica".

Lagioia è sorpreso, non se lo spiega: "I motivi di questa polemica non sono io a doverli dire. Certo, prima di scrivere sul 'Fatto Quotidiano' avrebbero potuto farmi un colpo di telefono, semmai fossero stati nel dubbio". Il direttore sottolinea secco: "Il Salone del Libro è un posto in cui tutte le opinioni, anche in contrasto tra loro, vengono ospitate. Dopodiché, se ti fanno un elenco di autori e ci dicono 'scegliete' c'è anche una scelta editoriale, per carità. Loro ci hanno proposto Antonio Padellaro, poi Padellaro non era più disponibile come anche altri autori, ed ora ne stavamo ancora dialogando, la loro ultima mail è di ieri sera". Come andrà a finire? "Continuerà l'interlocuzione con loro e ci metteremo d'accordo -chiosa il direttore del Salone del Libro- A meno che non ci sia da parte loro qualche problema o preclusione. Sono io dunque che ribalto la domanda a loro".

 
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