Equitalia, il governo si rimette alla guida: meno poteri a Befera
@paolofiore
Missione Equitalia per il Mef. Dopo l'approvazione alla Camera, è approdato in Senato il ddl n. 1058, che delega al Governo "disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita".
Oltre ad alcune norme sul diritto tributario, sul catasto e sul rapporto riscossore-contribuente, l'articolo 9 fissa un obiettivo preciso: "Rafforzare il controllo e gli indirizzi strategico-programmatici del ministero dell'Economia e delle Finanze sulla società Equitalia". Appena un comma, che però nasconde un correttivo: limitare i poteri dell'Agenzia delle Entrate e del suo numero uno Attilio Befera.
In altre parole il Mef (che già oggi ha poteri di vigilanza e indirizzo) accorcia la catena e svincola la riscossione dall'egemonia delle Entrate. E alleggerisce i poteri di Befera, che dal 2008 assomma le cariche di presidente di Equitalia e direttore dell'Agenzia delle Entrate.
I sindacati gioiscono: "Il Mef toglie la Ferrari dalle mani Befera e si mette direttamente alla guida". Una decisione, si legge sul profilo Facebook della Fabi Esattoriali, che cambierà Equitalia, interessata sino a ora solo a "incassare usando i lavoratori per raggiungere cinici obiettivi di riscossione senza visione del futuro".
I cambiamenti non arrivano solo dal trasferimento di poteri. Obiettivi del ddl sono "assoggettare le attività di riscossione coattiva a regole pubblicistiche, a garanzia dei contribuenti" e "prevedere un codice deontologico dei soggetti affidatari dei servizi di riscossione e degli ufficiali della riscossione".
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