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Economia
Agon, ex editore pignora il governo: tegola sui 135 mln promessi all’Albania
Edi Rama Giorgia Meloni Francesco Becchetti

Agon Channel, ex editore, pignora il Governo per 135 mln: "L'Italia non ha protetto un concittadino dalla violazione dei diritti umani dell'Albania"

L’imprenditore Francesco Becchetti -ex editore della piattaforma tv italo-albanese Agon- ha notificato alla Presidenza del Consiglio e a tutti i Ministeri del Governo Italiano un atto di pignoramento di 135 milioni di euro, ovvero i fondi promessi a Edi Rama. La ragione? L’imprenditore rivendica il diritto su quei soldi sulla base del lodo ARB 15/28 del 24 aprile 2019 dal Tribunale ICSID della Banca Mondiale che ha condannato l’Albania a risarcire i danni subiti, proprio per Agon, in circa 135 milioni di euro.

Attraverso i suoi legali, riporta il quotidiano La Stampa, Becchetti ha chiesto il pignoramento di tutte le somme "fino alla concorrenza di circa 135 milioni di euro", che il governo si è impegnato a versare all’Albania sulla base del protocollo del 6 novembre 2023. Si tratta di una vicenda giudiziaria complessa, iniziata quando Becchetti fondò l'emittente italiana nel 2013 (l'epilogo nel 2016) con trasmissioni prodotte interamente in Albania, e qualche mese dopo l’inizio, nel giugno del 2015, la procura albanese emise un mandato di arresto nei suoi confronti accusandolo di riciclaggio e falso in documentazione.

"Il lodo", dice Becchetti, "è definitivo, vincolante, esecutivo e ha la stessa efficacia di una sentenza definitiva resa all’interno dello Stato. Ciò nonostante, da ormai quattro anni, il governo Rama si rifiuta di adempiere a quanto stabilito dalla sentenza del Tribunale ICSID della Banca Mondiale, istituito dalla Convenzione di Washington del 1965". Nel 2019 il Tribunale arbitrale internazionale aveva ritenuto l’Albania responsabile dell’espropriazione illegittima di Agonset in violazione dell’accordo bilaterale sugli investimenti tra Italia e Albania e ha condannato Tirana a risarcire Becchetti e altri soggetti con oltre 120 milioni in danni, costi e interessi maturati. Secondo i legali dell'ex editore, il tribunale avrebbe "accertato con efficacia di res judicata che Edi Rama e le sue strutture di Governo hanno realizzato una campagna politica con abuso dei poteri di polizia, inventando reati infondati a carico di Becchetti, e ha, altresì, accertato una serie di fatti che implicano la commissione di reati penali , ad oggi ancora impuniti, quali, in particolare: associazione per delinquere, concorrenza illegittima con violenza o minaccia, costrizione attraverso minaccia, abuso d’ufficio, compimento di atti arbitrari, falsa perizia".

Ma come mai Becchetti ha titolo di chiedere i 135 milioni all'Italia? 

LEGGI ANCHE: "Anticipo da 16,5 milioni all'Albania". Ok alla risoluzione della maggioranza

"Il Governo italiano si è immotivatamente rifiutato di adottare qualsiasi azione a tutela di Becchetti nell’esercizio doveroso della protezione diplomatica di cui all’art. 27.1 della Convenzione ICSID in favore dei suoi cittadini vittima di gravi violazioni dei diritti umani;
uno Stato di diritto come l’Italia non può validamente concludere un accordo con uno Stato come l’Albania che ha violato e continua a violare gravemente le norme internazionali sulla tutela dei diritti umani e sulla protezione degli investimenti, né promuovere il processo di adesione dell’Albania all’Unione europea, cui infatti altri Stati membri si sono fermamente opposti; la conclusione del sopra richiamato Protocollo è idonea a ledere gravemente gli interessi di Francesco Becchetti, che si riserva, in quanto con esso il Governo italiano addirittura riconosce illegittimamente e falsamente che l’Albania del Primo Ministro Rama è uno Stato affidabile dal punto di vista del rispetto degli obblighi internazionali e dei diritti umani e dichiara di volerne addirittura sostenere l’adesione all’Unione europea".

Insomma, l'allenaza tra Italia e Albania continua a far discutere, e rischia di costare al nostro Governo ben 135 milioni di euro.

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